E fu così che, in una piovviginosa domenica di marzo, in un mercatino delle pulci che puzzava di frittura di pesce e urina, sotto una montagna di libri ammassati su un banco imbastito alla bell'e meglio, mi imbattei in questo strano libercolo a fumetti della Coniglio Edizioni (2005).
Non era il famoso libro "Storie di ordinaria follia" del vecchio poeta-ubriacone Charles Bukowski, ma una trasposizione a fumetti dell'altrettanto grandissimo Matthias Schultheiss (uno dei più grandi fumettisti contemporanei, in Italia conosciuto solo tra i cultori del genere).
Già lo Zio Buck aveva collaborato negli stessi anni col mitico Robert Crumb, che illustrò alcune sue opere (esempio) ed era evidentemente che questo rapporto idilliaco tra letteratura e illustrazione era destinato a continuare (lo stesso Buck amava disegnare vignette sui suoi taccuini per raccogliere idee e dare un senso visivo a quello che aveva in mente, vedi qui).
Infatti, nel 1982 il disegnatore Matthias rilegge l'opera di CB e illustra così sei storie: La puttana da 300 libre, Mia madre culo grosso, Henry Beckett, Un lavoro a New Orleans, New York a 95 centesimi al giorno e Due disgraziati. Con un tratteggio fittissimo ma al tempo stesso sporco (vedere qui) che ricorda moltissimo il primo Moebius o il Milo Manara degli anni 80, Schultheiss ci fa respirare la stessa polvere dei sobborghi dove si ambientano alcune storie, ci fa sentire il rumore del traffico o il caldo ossessivo di certe lande desolate della periferia americana (esempio).
Storie di perdenti e ubriaconi quindi, di persone disilluse e alla deriva, di un'America senza più sogni su cui investire, raccontate con elegante maestria da due grandi autori (legati entrambi per nascita alla Germania del dopoguerra). Un libro che, tecnicamente pecca un po' di una stampa non perfetta (in certe pagine il nero tende a volte al grigio scuro e la carta ruvida delle pagine vira al giallino) ma che, dopotutto, esalta il fascino di un oggetto "perfettamente coerente" col contenuto decadente e nichilista delle storie raccontate.
"Coerente" come questa incredibile coincidenza di averlo scoperto e acquistato -praticamente nuovo- per 5 fottutisimi euro in un mercatino delle pulci della capitale, piuttosto che una patinata libreria del raffinato centro storico.
Ma poi, esisterà davvero il Caso?
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