"Pulp - Una storia del XX secolo" esce nel 1994, lo stesso anno della morte del suo autore, probabilmente uno dei migliori negli Stati Uniti e nel mondo, uomo capace di ricreare un ritratto crudo e realista di un paese troppo impegnato ad apparire bello, ma che buttando bombe in paesi persi nella giungla non fa altro che mostrare solo il lato brutto, cattivo e paranoico. Ed è così l'America di Charles Bukowski: non c'è nessun "american dream", solo delusioni, personaggi emarginati, situazioni al limite dell'impossibile. Questa opera invece è quasi un fatto singolare nella sua scrittura: Bukowski crea una storia, si inventa i personaggi, lascia solo l'amata Los Angeles come location, compagna di sbronze per ben sessant'anni.
"Pulp" è il racconto di un investigatore privato (Nick Belane), uomo fallito di mezz'età che un giorno si trova sul tavolo quattro casi che potrebbero dare una svolta alla sua carriera: la Signora Morte che gli chiede di ritrovarle Céline, un miliardario texano che vuole scoprire con chi se la fa la moglie, un produttore di bare che gli chiede di eliminare una seducente aliena dalla sua vita e infine ritrovare il Passero rosso. Con il trascorrere della vicenda l'investigatore scoprirà che i diversi casi sono, in un certo senso, collegati tra loro e che la soluzione finale del rompicapo lo interessa personalmente, perchè coincide con la sua morte, aspettata da tanto.
Un Bukowski ormai prossimo alla fine si impersona in un personaggio classico della sua scrittura, il fallito di turno, che solo con la morte può uscire dalla situazione di miseria morale e spirituale in cui si trova, ma che allo stesso tempo ci ride sopra immaginandosela, la morte, come una donna stupenda capace di toglierti il sorriso con il proprio B-side, mentre sullo sfondo personaggi immaginari e strambi gli danno l'occasione per andarci giù pesante- per l'ultima volta- sull'Uomo e sulla vita, così come la sua preda Céline fece con il famosissimo "Viaggio al termine della notte", regalando un ultimo capolavoro di cinismo e ironia misto alla solita saggezza da downtown bukowskiana.
L'uomo abbastanza pazzo da mettersi a vivere con le bestie ha risolto il caso, il caso della sua vita.
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