Dopo aver letto una sola recensione sulla musica di Charles Manson, personaggio giustamente messo in prigione per crimini che ha commesso, ma al tempo stesso "iper-demonizzato" come ottima scusa per pugnalare il flower power allora imperante nella Summer Of Love Made In USA (e che, in tempo di Vietnam, non faceva certo piacere ai pecoroni che invece, volevano combattere eccome nel 'Nam!!!), facendolo così affossare e morire su se stesso, lasciandolo rantolare finché il punk non arrivò a dargli il colpo di grazia anche musicale.
Aldilà della situazione socio-politica che contribuì a rendere Manson peggiori agli occhi del mondo di quanto in realtà sia stato (non lo sto scusando, ma misurate i suoi crimini con quelli commessi da un Jeffrey Dahmer o da un John Wayne Gacy, e rabbrividite per piacere, di fronte all'orrore indicibile che questi due simpaticoni hanno fatto...) e di ciò che Manson, ripeto, ha effettivamente fatto, fatto questo preambolo, voglio parlare di questo disco così controverso...
Diverse cose vanno ricordate di LIE.
Prima di tutto, che era un DEMO di idee e schizzi buttati giù da Manson con la chitarra acustica e poco altro, in uno studio casalingo con una sola take, un microfono solo puntato e dei nastri che nel deserto (dove eran stati portati dato che Manson viveva là) si sono anche rovinati per bene. La qualità quindi, é quella di un DEMO. Non aspettatevi niente di più.
In secondo luogo, molti non ricordano che la gioventù di Manson non fu negli anni '60, ma negli anni '50, ed infatti si considera un enorme estimatore della "no bullshit music", quel country alla Bing Crosby e quelle atmosfere da steppa... che sia riuscito a far breccia comunque con diverse canzoni alla fine degli anni '60 come prima prova, avendo imparato in prigione a suonare la chitarra, é già un miracolo che quasi nessuno di noi nelle sue stesse condizioni riuscirebbe a fare (ricordiamoci anche che non tutte le prigioni sono come quelle Italiane, tantomeno negli anni '50...) - e che liricamente, il disco nasconde momenti ottimi e refrain accattivanti, per quanto dolga dirlo, ma non lo dico per "anticonformismo", é musica che si fa ascoltare e ti fa tendere l'orecchio..!
L'opener, "Look At Your Game, Girl", ripresa poi dai sopravvalutatissimi Guns 'N Roses per nessuna ragione se non quella di cercare di shockare qualcuno (dato che Axl Rose, diciamocelo, non é certo Perry Farrell...), é in realtà una bella canzone che suona classica già dal primo ascolto, venata da una malinconia inaspettata e... sincera, che sorprende se si conosce il personaggio solo per ciò che ha fatto e non si va oltre la facciata data dei media... Toh, abbiamo un essere umano.
"Ego" si sviluppa invece crooning anfetaminico di Manson simil-indiano con chitarra acustica, percussioni primitive ed un sitar in una canzone davvero agile quasi quanto "Tomorrow Never Knows" (certo, la batteria di Ringo ed i trucchetti in studio dei Beatles erano inarrivabvili!) per le sue movenze... "Mechanical Man" é invece uno spoken word fatto assieme ad alcune ragazze della Family e diventa un altro mini-raga con filastrocche assolutamente ironiche nel loro non-sense sull'osservazione dell'uomo moderno, che Manson, uscito da prigione, in quegli anni non riusciva più a capire né a percepire come "buono".
Le 14 canzoni sono brevi e questo gioca a loro favore, contribuendo all'idea che questo fosse effettivamente solo un demo, eppure le frecce al suo arco sono più d'una a partire dalle prime tre canzoni, tutte e tre buonissime, per arrivare ad altre composizioni sospese tra country ("Home Is Where You're Happy", "Arkansas"), psichedelia rurale alla Fugs (non é forse un caso originale che proprio il singer dei Fugs fu il primo a scrivere un libro su di lui...?) come la splendida "Sick City", uno dei punti più alti del disco per me - dato che negli anni '60, tra Dylan, Lennon, Drake, Reed, Morrison e molti altri era difficile scrivere qualcosa di significativo liricamente... eppure, questo trentenne, ce la fa, descrivendo uno scenario fuori dal mondo di quegli anni, ma dimostrando un acume incredibile...
"Restless people, from the sick city
But they're home, now to make the sky look pretty
What can I do, I'm just a person
Just a line that we always seem to hear
You just sit
Things get worse and
Watch TV and drink your beer
Walkin' all alone not goin' anywhere
Walkin' all alone nobody seem to care
Restless as the wind
This town is killin' me
Got to put an end
To this restless misery"
... il ragazzo, checché se ne dica, aveva dei numeri. Come il suo amico Bobby Beausoleil, entrambi musicisti promettenti (con del tempo serio in studio chissà le canzone rifinite come sarebbero suonate!!!), entrambi assassini in prigione per i loro crimini, entrambi persone con due facce, di cui spesso vediamo solo il lato più oscuro e sensazionalistico.
Mi spiace, ma guardo anche il lato artistico, e mi piace ciò che ho sentito.
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