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(dalla prima di copertina)

Brescia... una città, agli occhi di molti, anonima, grigia, industriale... I bresciani... gente di poche parole (rigorosamente in dialetto!), votata per natura al duro lavoro e poco incline alle amenità della vita. O no?

Appartenendo alla realtà descritta non posso negare lo stereotipo ma, quasi vent'anni fa, nel 1993, una rivoluzione investì la Leonessa: Giancarlo Cinelli, in arte Charlie Cinelli, assieme al bassista inglese Alan Farrington e al batterista Cesare Valbusa, da vita ai Charlie & The Cats, il gruppo rock dialettale bresciano per eccellenza! "Greatest Tits" è il primo album dei Cats, un'opera che supera abbondantemente l'ora di durata, nella quale i tre esperti musicisti, tutti over 30, possono dare libero sfogo al loro estro irriverente.

Volgarmente si potrebbe parlare di rock demenziale ma i nostri sono molto, molto di più! All'interno del disco, infatti, il trio si cimenta con successo in vari generi: si passa dal rock diretto (La pappatoia, La ranza, Osti) al funky più slappato (Get Down), tra sprazzi reggae (Little Girl) e coinvolgenti rock and roll-simil blues (El papagalì), per non parlare delle canzoni più delicate (Ninna nanna del malghese, Attimpuri, Passera) e, udite udite, trovano posto anche due ballate! (Il film siamo noi, Due in uno). Completano il quadro canzoncine dall'efficace retrogusto demenziale, come Kerahadebala ketaghetadoh e Distrattamente ma, in tutta sincerità, nessun brano è da prendere sul serio. Ciò che fa la differenza sono i testi, parte in dialetto, in italiano, in inglese, divertenti e svitati al punto giusto, col pregio di non scadere mai nella più becera volgarità.

Al di là dell'ilarità generale che permea l'intero album, qualcosa di serio c'è: la musica. Non siamo al cospetto dei blasonati Elii ma si può affermare con sicurezza che i Cats sanno il fatto loro: Valbusa, batterista di formazione jazz, si dimostra abile e creativo anche alle prese con un genere statico come il rock; Farrington è un bassista dalle doti eccezionali, versatile e bravo anche dietro al microfono; infine c'è lui, Charlie, di professione bassista ma contestualmente impegnato alla chitarra, alle tastiere e, soprattutto, alla voce. Personaggio istrionico come pochi, considerato una sorta di Dio all'interno del panorama musicale bresciano, Charlie guida con forza i Cats nell'avventura musicale più bella: non è un caso se Greatest Tits è l'album ricordato con maggiore affetto dal pubblico, a ragion veduta per la presenza di alcuni evergreen come Và Gina!, El papagalì, El gat de Paol, Nom al stadio e per l'accoppiata vincente quantità/qualità.

Passione provinciale e autentica creatività fanno di "Greatest Tits" il vero capolavoro dei Cats, un album sempre fresco che saprà farvi trascorrere oltre un'ora in totale spensieratezza. Fatelo vostro!

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