Un disco veramente scoperto per caso (come quasi tutti quelli che recensisco), grazie ad un libro di cover dove se mi incuriosisce l'immagine che mi si para davanti me lo vado ad ascoltare su spotify, e se a volte mi capitano ciofeche altre mi capitano piccoli capolavori di gruppi sconosciuti. Se l'ultima volta il capolavoro è stato "Looking On" dei Move, oggi il miracolo si ripete (anche se non ai livelli del disco sopracitato).

L'album si apre con "Johnny Hold Back", caratterizzato da un sobbalzante accordo di chitarra che continua per tutta la canzone, con delle buone parti vocali. Una canzone piacevole.

Segue "Turning To You" canzone più dolce della precedente che potrebbe risultare melensa sia testualmente che musicalmente parlando, ma comunque buona.

Continua con "Don't Look Back", ballata lenta ma piacevole che potrebbe vagamente ricordare i Pink Floyd. Buon riff di apertura.

Si continua con "Pressure point", canzone aperta con una chitarra acustica che l'accompagnerà fino alla fine, con buoni coretti e ritmo molto allegro.

Ora un piccolo gioiello del disco: "Thirteen", triste e drammatica nei toni con un continuo riff ripetuto ossessivamente. Da ascoltare sotto la pioggia mentre si vaga senza meta per la città poco dopo il tramonto.

La seguente "No Second Chance" sembra in risposta alla precedente: se prima le luci della città ti sembravano tristi ora ti affascinano e ti spingono ad annegare la tristezza (sapete voi il motivo) in divertimento (la cosiddetta 'tristezza' può essere riconducibile al dolce ritornello).

"Lovers", invece, se ti rallegra per gran parte del pezzo, ora fa tornare quella malinconia con la parte strumentale finale: a dir poco avvincente.

"Love Is Alright" mi sa molto da riempitivo (colpa il non molto ispirato titolo forse), ma comunque piacevole e da ascoltare.

Per concludere in bellezza, la "Starway To Heaven" del disco: "Guitar Hero (False Messiah), un pezzone registrato in live di quasi otto minuti che sprigiona quasi tutto il contenuto dell'album, ovvero dei buoni riff, cori ispirati, ottimi cambiamenti di tema che chiudono il disco lasciandoti la voglia di riascoltarlo solo per tornare a questa perla.

Disco da ascoltare di un gruppo tristemente dimenticato, pieno di buone idee (anche se i testi un po' troppo melensi, ma è un mio parere personale).

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