"Tearstained" esce nel 2000 sull'onda del successo dei conterranei Sentenced ed incarna, nel bene e nel mane, l'essenza dell'heavy-dark proveniente dalla fredda Finlandia.

Con questo secondo lavoro il combo finnico di provenienza Oulu (vedi Sentenced as well) "vira" pesantemente verso sonorità più accessibili rispetto al debut, questo senza tralasciare la forza del guitar crunch o delle ritmiche serrate, ma arricchendo il tutto con malinconiche armonie che rimandano ai sopracitati colleghi.
Ottima la prova vocale
di J.P. Leppaluoto dotato di un'ugola profonda, sicura e convincente anche nelle parti più esplicitamente melodiche, mentre non da meno sono gli axemen Sipila e Hast abili nell'intessere tristi trame chitarristiche, brillanti twin solos e riffs poderosi di stampo heavy-doom.

Senz'altro la caratteristica peculiare nel sound dei nostri è l'immediatezza, la capacità di costruire canzoni di facile presa infarcendole di freschi e agili refrains, questo non tralasciando l'aspetto più scuro e "dannatamente" romantico, tipico degli acts finlandesi (vedi Him o Entwine). Tra i dieci gioiellini proposti si stagliano la bellissima opener "Worthless" ficcante, veloce, "urgente" nel liberare un chorus d'effetto e dotata di catchy riffs davvero ben studiati.
Nostalgicamente cupo è il mid-tempo della lancinante "For seasons rush" mentre "Christina bleeds" libera l'anima rock della band, sputando aggressività nelle vocals grintose, nel riffing mozzafiato condito dalla sezione ritmica davvero fast'n'furious. Davvero un eccellente anthem.

Si segnalano la semi-acustica ballata "The drift", toccante ed originale, ma soprattutto i capolavori "Sin" e "Your Christ" gemelle nel binomio romanticismo-energia. Dominate da indovinatissime armonie nel guitar sound rivelano influenze "Crimson" (Sentenced) e "Draconian times" (Paradise Lost) nei brillanti ritornelli, anche in questo caso senza dimanticare un impatto notevole che le rende corpose, direte ed efficaci. In definitiva un buon lavoro che getterà le basi per ottimi album futuri come, per esempio, l'epico-oscuro "Downhearted" che regaleranno all'act finnico un successo meritato (in particolar modo in patria).

Destinato agli amanti del heavy-dark finlandese di fine anni novanta "Tearstained" non è pero' consigliato a chi cerca originalità a tutti i costi. I Charon non si scostano dai patterns per nulla, ma cio' che realizzano è qualitativamente ineccepibile.

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