Forse nelle mie recensioni appaio un po’ troppo entusiasta dei dischi che analizzo, ma che vi devo dire, sarà l’inesperienza o sarà, come dice l’Alfieri, il “bollore fantastico”, quell’impulso passionale sfrenato che si manifesta, non saprei, fatto sta che riconosco la mia immaturità anche se non mi vergogno ad esternarla…

Gironzolando per DeBaser, in cerca di ulteriori approfondimenti e chiarimenti riguardo alla musica che conosco o che mi è sconosciuta, ho visto che alla voce “Cheap Trick” non è apparso niente. Ciò mi ha sinceramente colpita e credo in una cosa: può darsi che per molti i suddetti non dicano niente e non abbiano mai segnato una svolta epocale nella storia del grande mondo del Rock, ma meritano comunque un minimo di considerazione, senza contare il fatto che, l’anno prima di “Dream Police”, hanno sfornato “Surrender”, forse la loro canzone più conosciuta, e che qualche anno dopo comporranno “Mighty Wings”, una delle colonne sonore di Top Gun, film di cui considero la soundtrack un po’ il sunto della musica anni 80, o perlomeno quella di massa, che comprende canzoni pompose e smielate come “Take My Breath Away” ma anche canzoni sfiziose e frizzanti, come “Heaven In Your Eyes” dei Loverboy, rese energiche da tanta tastiera, tanta batteria e il giusto ritmo di chitarra.

Detto questo, cari Cheap Trick, anche se sono la meno qualificata, vi dedico uno spazietto su questo sito. “Dream Police” nasce nel 1979 ed è il loro terzo lavoro in studio. In copertina vengono fotografati tutti e 4 i componenti in una posa molto ironica e divertente. Vestiti così sembrano i Village People, versione monotematica.

L’album nel complesso si dissocia abbastanza dal precedente, “Heaven Tonight”, che è la proiezione un po’ degli anni 70, per iniziarsi ad un’ottica ed un gusto anni 80, che prenderà forma definitiva a distanza di qualche tempo. Si riconosce la volontà di svolta da “Voices”, ancora radicata al secolo quasi terminato, a “Need Your Love”, che forse volontariamente è posta alla fine proprio a voler indicare il risultato dell’ impegno.

Nel complesso le tracce del disco hanno medesimo stampo, a parte però qualche spunto piacevole. Interessante, al di là della musica, è anche il piano vocale delle seconde voci di “Dream Police”. L’album si apre con la traccia omonima, che non è da etichettare come la principale di questo lavoro, ce se ne accorge subito, con canzoni come “Way Of The World” e “I’ ll Be With You”.

In “The House Is Rocking” c’è un andamento diverso rispetto alle prime tracce, una ricercatezza maggiore nella voce e nel riff, compaiono anche assoli di chitarra lungo la traccia. Dopo viene “Gonna Raise Hell”, che è proprio quello di cui parlavo prima. E’ evidentissimo il cambiamento di stile e di suono, e l’ album con questa traccia e con “The Writing On The Wall” , prende una piega più seriamente rock.

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