Qualche tempo fa parlavo, molto probabilmente da solo, molto probabilmente girato verso il muro, del sole nero che sovrasta la California, un sole gonfio d'agonia e di ansie, che sorvola i deserti come uno zeppelin interminabile. Chelsea Wolfe è scesa da questa stella color pece come un'entità necessaria e atta alla purificazione/putrefazione del colore sonoro che si staglia attorno a noi e infetta tanto le orecchie quanto gli occhi.

"Apokalypsis" è tutto questo:

Una scheggia di splendida (new?old?)wave ipnotica e paranoide si nasconde sotto le voci che si trascinano lungo "Mer", che si scioglie sotto spettri che si lamentano sullo sfondo di un folk color carbone, echi, cori, chi lo sa?, con una melodia che viene facilmente assimilata dal cuore più che dal cervello. Dolce amarezza in tinte di americana dolorosa camminano sulle corde della chitarra e sulla voce di Chelsea in "Tracks (Tall Bodies)" dove il refrain sale su un piedistallo fatto di vetri rotti, dove l'intento è dichiarare la distanza da un mondo storto e la comunanza con una linea a sè affine, la malinconia raggiunge livelli al limite del nulla e del silenzio rumoroso. Le tribalità perverse di "Demons" spostano l'accento lo-fi del disco su situazioni più movimentate, la chitarra si sporca molto di più, il nervoso si palesa sotto forma di una batteria veloce e di un'urgenza vocale che sa di acido. Venti di feedback e synth ambient al sapore di sabbia accompagnano il coro immenso di "The Wasteland", e ancora elettroniche liquide che risalgono il condotto uditivo, e un mantra che fa materializzare le terre perdute dalle strade abbandonate e dai palazzi diroccati. Pesanti e mortiferi i 7 minuti della doom'n'gloom "Pale On Pale", segnati dalla marcia di una batteria spessa e consistente dove prima si trovava solo una sua traccia sulla sabbia nera, e la voce sembra rievocare canti antichi accompagnati da mescaleros dal volto terreo e sofferente che lasciano la terra per altri lidi.

Da somministrare in caso di:

-mancanza della visceralità di una PJ Harvey impallidita dagli anni, nostalgia del dolore Jarboeiano, mancanza di sonno, totale assenza di allegria.

Carico i commenti...  con calma