• Voto:
Quello che sto ascoltando e consumando da diverso tempo é il vero esordio della bellissima e talentuosa Chelsea Wolfe, songwriter di stampo apocalittico che fin dall'immagine di copertina porta subito con sé una immagine differente da molte altre songwriter femminili.
Non esplicitamente donna come PJ Harvey od Anna Calvi, Chelsea é sensuale in modo più triste, cupo e meno modaiolo.
Non politicizzata come Patti Smith, Chelsea riprende comunque certe nuances meno commerciali sul cantato in certi crooning, puntando a descrivere visioni pseudoreligiose.
Non fredda come Nico, eppure apatica.
Chelsea é una mutaforma interessantissima, che sembra voglia tener fede alla natura animalesca del suo cognome, registrando con un Tascam un primo lavoro a mezza strada tra blues lo-fi iper elettrificato e declamazioni post-apocalittiche filtrate da un'ottica ed un approcio al suono di stampo squisitamente Lynchiano per utilizzo del riverbero vocale e per i temi trattati... già canzoni con titoli come "Cousins Of The Antichrist" non fanno di certo presagire atmosfere sensuali o delicate, ed in effetti la melodia é subdola, la produzione é splendida per la sua povertà di mezzi, la versione primigenia della bellissima "Moses" (che verrà rifinita nel disco successivo, considerato dalla maggior parte della critica il vero esordio) ha una batteria programmata con campioni davvero "cheap", ma per questo preziosi.
Un esordio che mi ha stregato e che, come l'inquietante figura in copertina, ti fa strada lungo strade piene di inospitalità e solitudine, dove risuonano queste canzoni, brevissime in molti casi (13 brani per 46 minuti in totale), e che fanno male spesso e volentieri.
Ecco chi mi ricorda Chelsea Wolfe, inutile che i radical-chic yuppies hiptsers & company la paragonino a PJ Harvey.
Chelsea Wolfe sembra Michael Gira nei suoi stessi demo e dei primi album degli Angels Of Light, con lo stesso sguardo sul futuro, preoccupante e preoccupato.
Ultimamente s'é raffinata moltissimo, ma mi augurerei un ritorno a sonorità simili... dischi così sono così rari che ogni volta che ne nasce uno, rimango spiazzato.
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