Immigrindcore è l'etichetta autoapplicata, l'infiocchettamento sul Cavallo di New York che nel ventre covava questi stradaioli di Kathmandu; si aggiunga la scelta di un nome dalla forte connotazione etno-socio-ideologica, Chepang, i sottoproletari del Nepal, come dire i Pària: ce ne sarebbe abbastanza per saziare l'appetito esotista e perverso dell'ascoltatore di genere, eventualmente pronto a sfoggiare un nuovo 12" dalla sezione Curiosità del suo buffet.

Ma con l'inganno i Chepang rispondono all'inganno del buon mercato dell'integrazione, senza alcun canto di gola (basta canto di gola, santocielo) o scampanellio di capretta,o tentazione ghettizzante di sorta; solo felpa nera e la visione di Aaron Nichols a rendere, nel fitto e caotico intrigo del suo tratto, la varietà di staffilate inflitte in venti minuti che garantiamo tra i più convulsi sulla piazza.
Chatta sintetizza la vocazione internazionalista di quanti nelle sottoculture trovino l'ancoraggio della propria rivalsa, e nel grind i Chepang trovano terra d'elezione per lo sconfinamento, per l'epressione più sferragliante, più gutturale e più dissonante dei loro dissidi. Il binomio scream/growl è esploso, impossibile ricondurlo a struttura, e concede spazio a un declamato old school (in Samajik Suchana e in Murkha). Si avanza il sospetto che perfino la materia linguistica sia multiforme, che l'hindi sia contaminato. Il sassofono dissonante di Mette Rasmussen apre, s'insinua, e chiude nella jam deforme di Trishna (reminescente di alcuni divertissement SST), senza che alcuna geografia venga descritta, indi mercificata.

Il lato B dedicato ai remix, solitamente trascurabile, serba una piacevole sorpresa: sottraendo l'impeto dei fill alle metriche dei Chepang, disponendole su una tavolozza (dal break beat all'harsh noise) che nel negativo dell'elettronica ne restituisca l'ecletticità, riesce a isolarne un'insospettabile intelligibilità, a facilitarne la commestione.

[Un punto in meno per la produzione, con una compressione esagerata che ne penalizza l'impatto. Trattasi del solito scotto da pagare per i drop abissali e il basso pesantemente effettato mangiatutto. Il precedente Dadhelo, pur grezzo e immaturo di concetto, si lasciava forse preferire].

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