Anno 2004.
Cinque giovani inglesi di Bristol, tra i venti ed i trent'anni, pubblicano "Lick Your Ticket", un album fulminante! Un mix di stili diversi (dalla drum n' bass al rock, dalla new wave al pop e ancora indie con spruzzate di elettronica...) che si conciliano con grande originalità e notevole impatto sonoro.
Una chitarra, una batteria, due tastiere, sintetizzatori a gogo e una voce.
Un modo nuovo e particolare di creare musica, mischiando la tradizione più mainstream di certi giri di chitarre pop ai suoni futuristici di una sezione ritmica dai bassi con sonorità parecchio artificiali, che naviga su un mare di suoni elettronici prodotti dall'immancabile synth, che contribuisce notevolmente alla costruzione della melodia presente nei pezzi.
E come legante di tutto sto marasma c'é la voce di Rupert Browne, dolorante, ferita, ma a tratti sollevata e scanzonata, che recita testi di criptica protesta:

"AMBIZIONE non é una parola sporca per i Chikinki, ma non é nemmeno divertimento. Scrivono inni ad alto voltaggio sulla lussuria, la disperazione, l'eccesso, la paranoia e l'euforia..."

(Tratto dal loro sito ufficiale).


Formazione anomala, dunque, questa dei Chikinki, che riesce però con buona maestria ad unire generi apparentemente lontani anni luce tra loro in un suono riconducibile, coeso, senza perdersi (forse solo di tanto in tanto...) nei meandri dei generi considerati.
Insomma, un piacevole ritorno al futuro!

Carico i commenti...  con calma