"Andate a vedere questo film sullo schermo più grande possibile". Questo è stato, in sintesi, quanto detto pochi giorni fa da Frances McDormand mentre ritirava l'Oscar come migliore attrice per il film "Nomadland". E certamente, per quanto uno si adatti a vedere film in streaming, sullo schermo di un computer o di uno smartphone, la visione di un film in una sala cinematografica resta sempre la miglior esperienza possibile in quanto molto più coinvolgente (molti come me sono poi cresciuti frequentando i cine d'essai .).
E raccogliendo simile invito, dopo mesi di chiusura delle sale cinematografiche causa pandemia, ho potuto apprezzare pienamente il film "Nomadland", opera di una regista di origine cinese (Chloe Zhao di cui ignoravo l'esistenza) che vive e lavora negli Stati Uniti.
La trama si incentra su una donna di nome Fern, ormai sessantenne, che a seguito della grande recessione derivata dalla crisi dei subprimes americani scoppiata fra il 2008 e il 2009, dopo aver perso il marito prima e il lavoro poi , si vede costretta a mutare radicalmente vita. E assistiamo a peripezie comunque pesanti e dolorose, non solo perché alla sua età trovare un lavoro stabile è arduo (negli USA non va diversamente che dalle nostre parti..) e ci si deve accontentare di impieghi a tempo determinato in vari contesti (operaia ad Amazon, addetta mensa in locali di ristorazione, addetta pulizie in campeggi e via elencando), ma anche perché gli stipendi guadagnati non consentono di permettersi di vivere in affitto (men che meno acquistare ) in un appartamento. E pertanto non resta alla protagonista che alloggiare in una casa viaggiante ovvero un van che, si può immaginare, non è il massimo della vita, soprattutto se si viaggia negli ampi spazi yankees ove in caso di danno al veicolo ci si trova in completo disagio .
Con tutto questo Fern, viaggiando nella zona occidentale degli USA, ha modo di incontrare molte persone che, come lei, hanno dovuto adattarsi ai rovesci della sorte e vivere da moderni nomadi. In quella che , come da titolo del film, è una Nomadland può capitare di incrociare anche comunità di persone che hanno creato piccole tribù alternative (forse riecheggiando il vecchio spirito hippie) dedite al mutuo soccorso. È proprio quell'umanita' per la quale si è coniato recentemente il termine di "forgotten people" ovvero di esclusi dalle magnifiche sorti progressive della globalizzazione (e comunque di illusi se fra questi ha avuto presa il populismo trumpiano, totalmente inefficace ). Ma Fern, in tutto questo girovagare, conserva intatta una sua dignità che non la rende incline ad aggregarsi, bensì ad optare comunque per restare il più possibile autonoma, per inseguire uno stile di vita indipendente , a contatto con la natura (che nel paesaggio americano è semplicemente imponente rispetto al singolo uomo) , senza farsi strumentalizzare .
Risalta quindi un ritratto di donna forte sì, ma non immemore di quanto di bello la vita le abbia riservato in passato : un marito profondamente amato, con cui ha vissuto anni indimenticabili in un paesino del Nevada, circondato da ampie catene montuose. E tutti questi ricordi le danno modo di dare il giusto valore a quanto sta vivendo in un presente nomade e sostanzialmente grigio.
Un film quindi pregevole non solo per le ben note qualità recitative di Frances McDormand (già vista in tanti altri film) e per la regia accurata di Chloe Zhao, incline a porre in risalto il lato psicologico dei vari personaggi, ma anche per una cruda rappresentazione delle contraddizioni dell'american way of life. Proprio nella nazione più ricca della Terra, a fianco di tanti benestanti convivono milioni di persone che hanno perso la sicurezza economica. Come tutti avevano creduto che l'american dream fosse eterno, ma hanno avuto un brusco risveglio ed ora vagano raminghi negli spazi yankees. Che altro parlar di loro come i moderni eredi dello spirito pioneristico statunitense : sono solo i poveri derelitti della scala sociale, gli stessi che animano quel quadro di vita rappresentato nei testi delle canzoni di Tom Waits . Proprio una vita maledetta .
Carico i commenti... con calma