Chris Spedding è un originale ed imprevedibile chitarrista nativo di Sheffield (n. 1944 GB) che già alla fine degli anni '50 è nella formazione del complesso dei Vulcans. Centinaia i suoi lavori come sessionman che irrimediabilmente disperderanno parte delle sue capacità musicali e artistiche. Tra gli estimatori è di rilievo citare P. Townshend, autore delle note di una raccolta di Chris degli anni '80. Musicista che è in grado di destreggiarsi attraverso vari generi musicali. Il suo esordio come solista avviene nel 1970 con un lavoro che risulta già interessante anche se, non ancora "maturo". Tra il 1970 e il 1971 fonda con A. Fraser dei Free gli Sharks, un brillante gruppo Rock-Blues. Successivamente accompagna R. Harper e si unisce alla band di B. Ferry. Rifiuterà la proposta di M. Jagger di farlo entrare negli Stones.
Il presente album è del 1977 ma è stato rimasterizzato e pubblicato nel 2000 dalla Repertoire Records. Si tratta di un eccellente esempio delle capacità musicali, compositive e chitarristiche di Chris. Il CD è composto da quattordici tracce, con quattro bonus track, per un totale di circa quarantasette minuti. Tutti i brani sono cantati, con l'esclusione di "Gunfight" e risultano all'ascolto piuttosto immediati e riconoscibili. Gli altri strumentisti se la cavano egregiamente ma il vero protagonista del disco è Spedding. "Wild In The Street" (Jeffreys) mette subito in evidenza il suo personale stile chitarristico rapido e deciso. "Silver Bullet" è stupenda ed intrigante con assoli di chitarra densi e carichi di energia. Indubbiamente è un musicista dotato di molta immaginazione con un carisma invidiabile e lo dimostra in particolare in questo brano ma anche in altri. Ottimi anche i passaggi di "Ain't Superstitious". "Road Runner" (McDaniels) è una canzone dotata di una sonorità irresistibile ed insinuante. Quasi "indiavolati" i brani "Stay Dumb" e "Get Out My Pagoda" con assoli vertiginosi su di una base ritmica assai rapida.
Se vi dovesse capitare una giornata particolarmente "fiacca", il mio consiglio è di ascoltare questo disco, probabilmente sarà in grado di ricaricarvi emotivamente. Tra i bonus track spiccano sicuramente "Gunfight" che curiosamente sembra appena uscito da un buon film Western degli anni '70 e "The Pose" dotata di un ritmo irresistibile. Certo in alcuni momenti la musica risulta leggermente ripetitiva ma mai veramente noiosa o fastidiosa. La copertina del disco è abbastanza discreta ma è poco nitida e con delle tonalità cromatiche troppo sature. Buono il booklet con all'interno alcune foto e delle esaurienti note sulla biografia di Spedding a cura di Chris Welch.
In conclusione un disco ottimo, facilmente assimilabile e immediatamente godibile auditivamente.
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