"Tutti odiano Valor Kand" Atto III

Continua il nostro microcosmico viaggio alla riscoperta/fustigazione di uno dei personaggi più chiaccherati, odiati, vilipesi e fascinosi (abbiate la buona creanza di permettermi di descriverlo anche con questo aggettivo) del panorama gothic rock: Valor Kand.

Tralasciando la parte più autobiografica, peraltro già proposta negli atti precedenti con le review di "Past, present...." e "Pornographic Messiah", la recensione odierna prende in esame l'unico lavoro che, a mio parere, sia riuscito ad emergere da quella decade di insuccessi e mediocrità compresa tra il 1986 e il 1996 (cioè tra gli album "The Scriptures", misteriosamente dicotomizzato tra un lato a fantastico e un lato b abbacinante, e "Prophecies", dissoluto esempio di scempio di idee interessanti, elaborate scelleratamente tanto da diventare una putrida accozzaglia priva di significato).

"Insanus, ultio, proditio, misericordiaque" esce nel 1990 per la nostrana Nostradamus Record ed è l'ultimo lavoro nel quale si possa godere della partecipazione della line up che meglio di tutte ha incarnato lo spirito controverso dei Christian Death: oltre al buon Valor Kand alle chitarre e voce, troviamo l'ottimo David Glass alla batteria, Gitane Demone alle female vocals e nientepopodimeno che il carismatico e dioscuro Rozz Williams, che non si limita ad una mera comparsata tanto per far rivivere i fasti e le glorie passate, ma che concede saggio della propria arte compositoria su brani come "Infans vexatio" e "Venenum" (che quarda caso risultano essere le songs più coinvolgenti e complete). Ad ultimare la formazione troviamo anche il misconosciuto Kota al basso.

Ora, come spesso è accaduto nell'era "Kand", non aspettatevi una costanza di soluzioni e rendimento dei singoli episodi che compongono l'album: la sensazione che si ha ad un primo ascolto è il solito stupore (scusate la contradizione in termini) per la grande capacità di creare atmosfere sinceramente inquietanti, malevole, sognanti e profondissime, contrapposta ad una totale incapacità di mantenetre un filo conduttore comune fra tutti i brani presenti.

Così si passa da laceranti e romantiche goth song come la stupenda (grazie anche ad una ipnotica ripetitività) "Somnium" a piece orchestrali/operistiche come l'opener "Sevan - Us Rex", eseguita peraltro dalla Commonwealth Chamber Orchestra condotta dal nostro Valor (il risultato finale ricorda molto le atmosfere della sciarada di "Eyes one shout" del maestro Stanley Kubrik), passando per brani agghiaccianti e mortiferi degni di una mefistofelica doom metal band, come "Mors - Voluntaria".

Trova inoltre posto in questo stranissimo album, che a dire il vero è una compilation di brani inediti, anche l'ultima song scritta per i Christian Death di Valor Kand dalla mente surreale del compianto Rozz Williams: stiamo parlando della già citata "Infans Vexatio", nella quale la voce dello storico singer disegna magistralmente cupe e dadaistiche atmosfere su una maligna e luciferina base blues, arricchita da paurosi e davvero notevoli sample orrorifici.

Da notare anche il cantato a tre (Valor, Gitane e Rozz) della sixties oriented "Venenum", dal meraviglioso chorus centrale, davvero azzeccato su un riff di chitarra che sottolinea magistralmente l'apertura melodica su cui è basato.

Nota di merito anche per le lyrics, finalmente profonde e eteree, sempre tese a mostrare il lato più introspettivo di stati emozionali, quali la depressione, il ricordo di un sogno nel quale la veglia e il sonno sembrano essere irriconoscibili, la voglia di superare gli ostacoli che la vita propone etc.. etc., il tutto trattato con grande vena poetica.

Per quanto riguarda il lato più tecnico, la registrazione è buona, anche se non vi dovete assolutamente aspettare nulla di patinato o strumentalmente complesso: anzi, provate ad immaginare una suono bat cave e aggiungetevi costanti inserimenti di archi, sample cinematografici, gotiche atmosfere decadenti all'inverosimile e avrete più o meno l'idea di come questo "Insanus, ultio, proditio, misericordiaque" possa suonare.

In definitiva un lavoro apprezzabile solo da menti aperte alla sperimentazione, non facilemente digeribile, ma assolutamente sincero e godibile nel suo essere camaleontico ed anomalo.

Elenco tracce e video

01   Sevan - Us Rex (04:09)

02   Malus Amor (05:21)

03   Tragicus Conatus (02:43)

04   Vexatio (06:55)

05   Somnium (05:53)

06   Venenum (04:13)

07   Mors - Voluntaria (06:44)

08   Vita - Voluntaria (02:47)

Carico i commenti...  con calma

Altre recensioni

Di  Breus

 “Insanus è una curiosa, curata, variopinta raccolta dei Christian Death migliori con sopra una spolverata di smalto dorato.”

 “Prima di cedere all’oscena tentazione di imporsi definitivamente come band di rottura, il progetto di Valor nel 1990 seppe dimostrare che i Christian Death non erano stati un episodio di rincalzo.”