Quando ti capita di avere Christian Löffler nelle orecchie hai quasi l'impressione di trovarti di fronte ad un personaggio di qualche mondo fantastico. Una specie di essere immaginario che ti suggerisce all'orecchio storie senza tempo, né luogo preciso. Se non dentro la tua testa, così lontani da essere dolcemente inafferrabili.

La sua musica è di base malinconica e anche spaventosamente impalpabile e sognante. Lui stesso definisce così la propria musica: “All my music is connected by a gloomy spirit, which is minted by a warm sincerity....". Atmosfere da fiaba e da nebbioso tardo pomeriggio umido perso tra i boschi. Löffler ti conduce delicatamente in un viaggio a piccoli passi e ti mette immediatamente nel mood facendoti pestare delle foglie secche all'entrata del bosco ("A Forest"). Ti porta esattamente dove vuole lui, scandendo il tempo, lasciandoti però libero di scegliere come farlo. E' incredibile l'effetto che mi fa. Mi porta ad estraniarmi da ogni aspetto della realtà materiale, donandomi buona disposizione e tranquillità interiore. E mai un titolo fu più' azzeccato per un album. The Forest é esattamente una foresta. Di suoni, di sensazioni. Di emozioni sospese. Ma la sospensione in questo caso non é tensione, il viaggio, ripeto, non ha nulla che ti porti all'inquietudine, é di una dolcezza disarmante. Ogni episodio si sussegue in modo assolutamente naturale ed esaustivo. Molti esseri abitano questo bosco. Fate sussurrano e si perdono tra i rumori della foresta. In "Feelharmonia" la voce di Gry (partner danese di F.M. Einheit, ex Einsturzende Neubauten), ti mozza il fiato, pronunciando quel "Pianissimo, Forte". Tra l'altro il video diretto dal visual artist israeliano Ronni Shendar é fantastico e da vedere rigorosamente in Full HD. Il pezzo più' cupo dell'album é sicuramente "Swift Code", dopo il quale si continua a camminare tra gli alberi alla ricerca della via d'uscita che arriva prorompente attraverso i cristalli luminosi di "A Hundred Lights" e tra il gocciolare lento delle foglie….

Finisce qui il nostro viaggio dentro la foresta di Löffler, e con una mano a proteggerci gli occhi ci affrettiamo ad uscire mentre il cuore ritrova lentamente il battito regolare. Loffler è anche artista visuale e si nota perfettamente. Ancora una volta completamente catturata e sorpresa da questo tipo di elettronica, che riesce ad arrivare al punto più profondo della mia intimità. Album bellissimo.

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