Peccato che la massa sia così povera di gusto critico. Tra i vari ascolti che mi concedo nel versante commerciale, mi sono soffermato con piacere su questo album della giovane Christina Aguilera, la cui immagine aggressiva da lolita lasciva continua a lasciarmi alquanto perplesso... Quanto c'è di reale in lei? Che peso ha invece la necessità di un'immagine del genere per vendere?
Partendo dalle liriche, mi sono trovato di fronte ad un'artista tutt'altro che scontata o superficiale, capace di scrivere ottimi testi, che affrontano temi come la diversità, il conflitto, la necessità di autostima. Mi ha particolarmente divertito lo stridente contrasto tra il proclama femminista contenuto in 'Can't Hold Us Down' ed il video di 'Dirrty', in cui l'"emancipata" Christina si dimostra solo una pedina all'interno del gioco dello show-business, che invece la vuole come un oggetto sexy per attirare le attenzioni del pubblico maschile.
I brani non sono male, miscelando un po' di R'n B, Soul e Latin music il prodotto risulta di facile ascolto, e permette di mettere in evidenza la straordinaria voce di questa artista. La voce di Christina è infatti il vero punto di forza di questo disco: potente, calda, dotata di una tecnica invidiabile, è a mio avviso una delle voci più belle presenti nelle nuove generazioni di cantanti. Le canzoni più significative di questo album sono 'Can't Hold Us Down', 'Walk Away', 'Fighter' (ascoltando questa canzone, non posso fare a meno di notare che la grinta di questa ragazza manca a tanti gruppettini crossover che fanno sentire tanto alternativi i teen-agers... il video, poi, strizza vistosamente l'occhio ai Marilyn Manson di Tourniquet), 'Infatuation' e 'Beautiful'.
Sicuramente un artista che potrebbe fare di molto meglio, date le sue grandissime doti vocali. Purtroppo, la legge dello show-biz pare essere severa, e questo Stripped sembra essere la via più semplice per raggiungere il successo. Peccato.
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