"Perché proprio i pipistrelli, signore?"
"Perché mi fanno PAURA"
Quando, quel freddo 3 di gennaio del 2004, sono iniziate le riprese di "Batman Begins", quinto film della serie di avventure cinematografiche dedicate all'uomo pipistrello, probabilmente in pochi ci credevano. Un po' perché quello del celebre eroe dei fumetti sembrava un filone esaurito da anni (perlomeno sul grande schermo), un po' per le sciagurate ultime due prove del pessimo Joel Schumacher (soprattutto "Batman & Robin", incredibilmente ridicolo), un po' perché nel ruolo di Bruce Wayne/Batman avevano fallito anche attori piuttosto affermati (il fondo si è toccato con un improbabile Clooney). Cosa fare, allora?
Le pressioni notevoli, anche a causa di un budget "coraggioso" (150.000.000 di dollari), hanno fatto sì che il regista Christopher Nolan andasse sul sicuro, perlomeno sul cast. Bastano i nomi: Christian Bale (strepitoso nel precedente "L'Uomo Senza Sonno") nel doppio ruolo chiave Bruce/Batman, addirittura Michael Caine (Alfred), Liam Neeson (Ducard/Ra's Al Ghul), Gary Oldman (sergente Gordon), Morgan Freeman (Lucius Fox), Rutger Hauer. L'unica pessima attrice parrebbe essere la bella Katie Holmes, nel ruolo di Rachel Dawes, che guardacaso è stata sostituita per il prossimo "Batman - The Dark Knight" da Maggie Gyllenhaal (curiosità: è la sorella del Gyllenhaal di "Brokeback Mountain", compagno di set di quel Heath Ledger che interpreterà Joker proprio nel nuovo film). Una segnalazione su tutte: il giovane attore Cillian Murphy ("Red Eye") regala un'interpretazione stratosferica del Dott. Crane/Spaventapasseri, psicotico e deviato all'inverosimile, risultando così la più grande sorpresa del film.
La miscela composta da un cast esplosivo, un regista ispirato e una storia avvincente hanno donato un grande successo al film, sia di critica che di pubblico, più che meritato. La pellicola è un prequel che narra di come il multimiliardario Bruce Wayne diventi Batman, dalla morte dei genitori all'addestramento in Tibet, sino al ritorno a Gotham City e la conseguente lotta contro il crimine.
La mossa più convincente attuata da Nolan è sicuramente il recupero di certe atmosfere dark lanciate con successo dal maestro Burton nei due primi film, e sciaguratamente ignorate da Schumacher. Lo stesso Batman è più cattivo, deciso e disperato, non di certo una macchietta da giornaletto scandalistico come nelle due precedenti pellicole. L'accento è posto su quello che il pipistrello deve incutere sui malvagi: la paura. La stessa paura che Bruce prova da bambino quando, mentre gioca a nascondino con l'amichetta Rachel, sprofonda in un pozzo e viene circondato proprio da una miriade di quegli animali che diventeranno un giorno il suo simbolo. La bravura dei grandi attori coinvolti fa il resto, in un vortice di azione ed intrighi arricchiti dalla presenza di personaggi mai apparsi nei precedenti films (lo Spaventapasseri, certo, ma anche il boss mafioso Carmine Falcone -cognome indubbiamente sbagliato e di cattivo gusto visto il ruolo del personaggio- e Ducard).
Buona pellicola, che non tocca le vette raggiunte dai primi due lavori, ma di certo ridà vita ad un uomo pipistrello che sembrava ormai ridotto ad un attrazione da circo.
Carico i commenti... con calma