Nella Londrà di fine '800 due giovani, aspiranti maghi, sono allievi di un carismatico ingegnere ed illusionista, interpretato da Michael Caine. Durante uno spettacolo, uno dei due, Christian Bale (interprete di 'American Psycho', 'L'uomo senza sonno') provoca la morte della moglie dell'altro, Hugh Jackman (...ehm... 'X-Man', 'Van Helsing'....). Sulla scia del desiderio di vendetta, prenderà inizio una ossessiva rivalità tra i due, a forza di tentati omicidi, sgambetti e competizioni d'arte magica.

La ricerca di numeri sempre più strabilianti porterà i due a fronteggiarsi al limite della fisica e del paranormale. Christian Bale, in arte 'Il professore', proporrà 'Il teletrasporto umano', numero nel quale l'illusionista si teletrasporta in mezzo secondo al lato opposto del palco. Il mago Hugh Jackman, 'Il grande Danton', nel tentativo di rendere perfetto il numero, si recherà in America per chiedere l'aiuto addirittura di Nikola Tesla! Il quale sta effettuando degli studi segreti sul teletrasporto. Lo scienziato croato è interpretato in maniera perfetta da David Bowie. A questo punto i temi del film divengono ancora più ampi delle premesse e nella seconda parte, vengono proposti in maniera abbastanza disinvolta, ma non eccessivamente grossolana, interrogativi metafisici sul senso di 'sè' e l'identità.

Il regista Christopher Nolan, firma con il fratello Jonathan una sceneggiatura davvero corposa, ricca di temi narrativi e di colpi di scena. E' di quei film che uniscono una successione di eventi coinvolgente, a delle ottime scenografie, e a buone prove da parte degli attori, anche se a dire il vero, i protagonisti principali non sono proprio questi gran fenomeni, e la differenza di qualità con il bravissimo Michael Caine è evidente. Nel cast c'è anche Scarlett Johansson, nel ruolo di assistente-amante di entrambi. Un ruolo un pò in ombra ma che introduce (è tutto grasso che cola..) anche il tema della famiglia, della fedeltà, e del rapporto tra vita professionale e vita familiare.

Ad un analisi posteriore il film può apparire anche un gran minestrone, ma il regista è davvero bravo a dipingere i temi con leggerezza; correndo sugli eventi con fluidità, senza pesantezze pretenziose; una scelta corretta quanto necessaria per non disorientare lo spettatore.

I pregi e gli eventuali limiti del film, sono da individuarsi proprio in questo registro narrativo poco caratterizzato e se vogliamo poco coraggioso. Gusti soggettivi a parte, il film di Nolan può considerarsi un esempio perfetto di moderno-colossal per il grande pubblico.

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