"La rabbia è una malattia infettiva che colpisce gli animali a sangue caldo e può essere trasmessa all'uomo [...] La sintomatologia prevalente (75% dei casi) è di tipo furioso [...] la comparsa dei sintomi specifici dopo la fase di latenza coincide pressoché sempre con un esito infausto della patologia"

È morto Buster "Rant" Casey. Rant, cioè "rabbia", era un eroe. O era il più spietato criminale della nostra epoca. Egli agiva secondo un piano preciso, o forse era del tutto folle. Rant è morto in un incidente nel tentativo di perseguire i suoi piani diabolici. O di salvare sua madre. Oppure è stato ucciso, capro espiatorio e vittima del sistema. O magari si è suicidato, per la follia causata dal virus della rabbia. O per trascendere la natura umana mortale ancorata allo spazio ed al tempo. Forse invece Rant ha soltanto fatto perdere le sue tracce. È ancora vivo, come (dicono alcuni) Elvis Presley e Jim Morrison. O magari è risorto, come Gesù Cristo. Ma forse è solo una leggenda, una storia che raccontiamo noi che gli siamo sopravvissuti: un mito, un martire per l'umanità. Od un babau per spaventare i bambini.

"Rabbia: una biografia orale di Buster Casey" è un'indagine sulle vere origini e la vera natura di Rant Casey. Sono stati intervistati coloro che l'hanno conosciuto in vita, ma le testimonianze spesso si confondono e si contraddicono a vicenda. Rant Casey nacque a Middleton: un'anonima cittadina sperduta in mezzo alla campagna, dove cani inselvatichiti vagano feroci ed i tornado portano con sé preservativi ed assorbenti. Mentre la gente fa di tutto per evadere dalla realtà, il giovane Rant cercava il più possibile di affrontarla: andava nel deserto ed infilava braccia e gambe nelle tane degli animali selvatici. Era il suo vaccino contro la paura: per quanto merdoso sarebbe stato il suo futuro, sarebbe sempre stato meglio di una vedova nera che ti mordeva un piede. Il ragazzo cresce allegro, con le braccia piene di cicatrici e portatore asintomatico di rabbia silvestre. Oltre al veleno degli animali ed al lyssavirus, le sue passioni sono i denti caduti, le gocce di catrame che si formano ai lati delle strade asfaltate ed antiche monete preziose di cui è venuto misteriosamente in possesso. E gli scherzi: peccato che i suoi scherzi abbiano come risultato quello di generare una stirpe di bambocci arricchiti, far levitare l'inflazione in tutta la città, porre in evidenza le bugie e l'avidità della gente. Rant dimostra che il denaro, come il flusso del traffico, la fatina dei denti e Babbo Natale, hanno valore perché la gente crede in loro. Hanno valore perché quando la gente crede ad una menzogna, essa si trasforma in verità. Ma Rant non sembra essere molto consapevole di tutto ciò: pare più interessato ai denti da latte caduti dei bambini ed a rimorchiare più ragazzine possibili. Il giovane Rant è un grande amatore, e dice di poter risalire all'alimentazione ed individuare eventuali patologie in una persona soltanto assaporandone i fluidi vaginali. Inoltre il suo bacio trasmette la rabbia (ma forse l'epidemia è solo un complotto del governo). Trasferitosi in città, Rant partecipa ai party crashing, cacce notturne in automobile che trasformano il viaggio in macchina in qualcosa di più importante del tragitto: inseguendosi e schiantandosi tra di loro, i concorrenti sentono il tempo bloccarsi nella tensione del momento, come in un'estasi religiosa. Dimenticano lavoro di merda, problemi di salute, terrore degli incidenti stradali e provano emozioni vere. Rant troverà la morte nella più spericolata di queste corse al volante.

Il libro ci pone di fronte ad una vicenda già conclusa, in cui noi lettori dobbiamo orientarci di fronte a punti di vista contraddittori ed opposti. Pagina dopo pagina emergono continuamente nuovi, spaesanti, interrogativi che ci spingono a proseguire nella lettura. Quanto grandi sono le conseguenze dei gesti di Rant Casey? Chi è che organizza i party crashing? Cos'è il programma governativo TI-VEDO e perché la popolazione è divisa tra "diurni" e "notturni"? Perché la gente ha delle "porte" sul collo che permette loro di rivivere emozioni altrui, modificate e standardizzate dalle grandi compagnie?

Rabbia è un libro confuso e pieno di interrogativi, ed è volutamente così. Chuck Palahniuk ci mette di fronte ad una serie impressionanti di quesiti irrisolti racchiusi in un libro la cui trama è costantemente messa in discussione, giungendo infine a mettere in dubbio anche lo scorrere del tempo e la natura stessa della realtà. Un romanzo che ci spinge alla ricerca continua di un senso nella società e nella realtà. Polanick, giunto con Rabbia al suo ottavo romanzo, si conferma uno dei maggiori scrittori americani contemporanei.

"E se la realtà non fosse altro che una malattia?" 

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