La figura di Ciara è un autentico monumento a un trend che va e che viene nell'arco di pochi anni, una moda, un guizzo che difficilmente potrà risalire la china dopo la sua tragica dipartita da riflettori e classifiche. Protegé di Missy Elliott negli anni in cui era ancora attiva e popolare, Ciara Princess Harris venne incoronata da critici e non come la "Principessa del Crunk", un battesimo onorifico un po' forzato (constatata anche la predilezione a inquadrare in territori "regali" gli artisti musicali, meglio se famosissimi o punte di eccellenza in un preciso genere) ma che rendeva perfettamente l'idea di quanto quel vorticoso miscuglio hip-hop/dance/R&B con influenze reggaeton ed elettronico fosse così popolare negli Stati Uniti a metà dello scorso decennio, quando ancora le top ten a stelle e strisce erano ancora dominate dalla cultura "ghetto-black" e doveva ancora ancora ricevere l'unzione sacra il revival del synth pop e della cultura europop del Vecchio Continente. Se il debutto e il post debutto di Ciara, rispettivamente Goodies e Ciara:The Evolution, furono acclamati e macinarono milioni di copie, gli ultimi Fantasy Ride e Basic Instict ricevettero il marchio infamante dell'insuccesso e del rifiuto, nonostante il tentativo della protagonista di flirtare i nuovi stimoli sonori e duettare con nomi di punta del calibro di Justin Timberlake (vedasi Love Sex Magic). Attualmente Ciara sembra recuperare le forze perdute con l'ultimo catastrofico Basic Instict, lavoro osteggiato persino dall'ex casa discografica, e si accinge a promuovere il suo quinto lavoro inedito anticipato da qualche brano acchiappa-curiosi e dal primo singolo ufficiale Body Party, il cui artwork della copertina soddisferà certamente le esigenze degli erotomani di questo sito e non solo (consiglio infatti di andarla a consultare e poi...).
Con il secondo album Ciara:The Evolution del 2006, la signora Harris era già un nome di punta nel settore R&B/hip hop e canzoni di successo come Goodies, Oh, 1,2 Step e il featuring nel brano Lose Control di Missy Elliott avevano fatto da magnifico contraltare al multimilionario Goodies del 2004, una sorta di inno-cliché alla cultura club hip hop americana dei primi Duemila. Il post debutto superò parzialmente l'abbraccio iper-caloroso dell'esordio e proposte un calderone di sonorità ghetto-style molto più affini al contemporaneo R&B, all'hip hop non danzereccio e alle ballate dal mood sensuale e intrigante. Tutto questo partorì un lavoro sonoricamente semplice, easy listening eppure sinceramente ispirato, modaiolo ma non troppo con la voga del periodo e molto più malizioso e "adulto" rispetto a Goodies. In termini commerciali la nuova proposta riuscì a bissare le classifica Billboard ma senza registrare i numeri inebrianti della primogenitura e senza produrre un luminoso gruppo di numeri uno al pari di 1,2 Step e Goodies. Eravamo comunque lontani dal crollo dell'ultimo quinquennio e quel piccolo assaggio di tramonto non lasciava trapelare l'eclissi totale di luna che si sarebbe verificata di recente.
Pepatino, maliziosetto e abbastanza frizzante, The Evolution ha diversi momenti di spicco nella sua tracklist forse un po' troppo piena di interludi, intro, outro e vari. A troneggiare imperituro è il secondo estratto Promise, una sorta di gustoso revival dei più bei momenti sensual-R&B della veterana Janet Jackson (alla quale Ciara pare esserle terribilmente devota); seguono, in ordine sparso di validità, Like a Boy, pezzo ghetto-style senza troppa enfasi sulle influenze "black", il magnetico R&B danzereccio di Bang It Up, la midtempo vagamente romantica So Hard e l'ulteriore ispirazione jacksoniana in Make It Last Forever. Significativi anche l'eredità Crunk di Get Up e Get It, Fit In, quest'ultima vagamente synth, e il duetto con l'allora monumentale (per gli standard hip hop yankee) 50 Cent Can't Leave 'Em Alone, sorta di ballad R&B mediamente edulcorata.
Attualmente in fase calante ma con una doppietta vincente: era questa la Ciara delle più complesse contaminazioni "ghetto", delle frenetiche movenze e delle coreografie piuttosto elaborate. In attesa di una sempre più improbabile ripresa, The Evolution è forse il modo migliore per estrapolare un pezzo significativo di pop anni Duemila osteggiato dalla bonaccia delle nuove mode e ancora speranzoso di poter finalmente spiegare le vele dei suoi galeoni e salpare i mari tempestosi dello showbiz.
Ciara, Ciara: The Evolution
That's Right - Like a Boy - The Evolution of Music (Interlude) - Promise - I Proceed - Can't Leave 'Em Alone - C.R.U.S.H. - My Love - The Evolution of Dance (Interlude) - Make It Last Forever - Bang It Up - Get Up - The Evolution of Fashion (Interlude) - Get In, Fix In - The Evolution of C (Interlude) - So Hard - I'm Just Me - I Found Myself.
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