"Appena sveglio mangio avidamente/ i cereali tedeschi, mi sbrodolo sul pigiama del mercato e sono triste/ allora inizio subito a dubitare dell'amour. / Rimane una sola certezza: se piovessero palle da bowling saremmo già tutti morti da un po'… "

Ve li avevo presentati nel live report del Grind Your Mother di quest'anno e ora ecco che ve li ripropongo in veste ufficiale (mai aggettivo è stato meno adatto per definire i Cibo quanto Ufficiale). Nel 2004 i nostri danno alle stampe questo Ep ("ma come, ci sono dieci canzoni"… "Sì, ma dura in tutto dodici minuti"… ) con tanto di artwork (per quanto, per ovvie ragioni, ridotto all'osso) e una produzione veramente non male per un gruppo underground alla prima esperienza di registrazione (ottimo il lavoro svolto dai ragazzi dello "Studio H").

Ma facciamo un passo indietro: i torinesi Cibo sono una band decisamente giovane (se non ricordo male dovrebbero avere intorno ai ventuno anni), in attività da pochi anni e dediti ad un Grind (poco) Punk (tanto) Rock (medio) demenziale riconducibile a maestri del genere quali Ultra Vomit e Blood Duster (soprattutto quest'ultimi). Dal fare concerti nei sordidi locali della periferia della mia città (indimenticabile la serata al Manatthan), si sono ritrovati nel giro di due anni a calcare lo stesso palco di Sinister e Napalm Death; non solo, da quanto ho appreso poche settimane fa dal bassista, hanno trovato un'etichetta interessata a pubblicare il loro materiale tant'è che a breve uscirà il loro Lp di debutto. All'epoca di questo "Appetibile" a dare una mano ai Cibo ci aveva pensato la El Paso distribuzioni, ramo dell'omonimo, storico centro sociale che ha il compito di dare spazio a gruppi emergenti. Arriva quindi sulle tavole questo Ep, del quale ora cercherò di darvi un assaggio e che a sua volta costituisce un antipasto al loro cd.

Grind Punk Rock dicevo, una definizione che a tanti potrebbe risultare bizzarra; eppure, ad ascoltare bene, si possono rintracciare elementi appartenenti a tutti i generi da me elencati; il drumming, ad esempio, pende di più dal lato del Punk (pochi blast e niente uso del doppio, almeno così mi è sembrato) mentre il riffing spazia dall'Hardcore Punk, all'Hard Rock segna tralasciare di fare un tuffo nel Grind prima maniera. Forse non ci sarà tutta questa tecnica, ma di certo i Cibo non hanno nelle loro intenzioni quella di creare un lavoro perfettino in cui far vedere come hanno imparato a suonare bene la chitarra; insomma, "Appetibile" non è il saggio musicale dei Cibo. Su tutto la voce, in puro stile Pig Destroyer (un altro gruppo di riferimento che mi era sfuggito poco fa), di Giorgio, capace di passare dallo screaming più schizzato ad un growling non male (ma lo screaming secondo me ci sta meglio nelle loro canzoni). Fondamentale anche l'apporto del bassista, a rendere le canzoni ancora più ritmate e travolgenti. Quello che resta da definire è cosa sia di preciso questa esperienza "alimentare". Perché per apprezzare questa musica si deve amare il nonsenso, si deve amare fare gli stupidi, si devono amare i giocattoli e le figurine, si devono amare i lati grotteschi dell'infanzia o dell'andare a scuola ("-emo-cartella"), in poche parole ci si deve calare in un mondo da "Alice Nel Paese Delle Meraviglie".

Quello che non esiste o non ha senso può diventare realtà in una canzone dei Cibo: non vi stupite quindi nel leggere frasi come "Un giaciglio di pizze e, per cena, focacce" o se nel "booklet" compare Enzo (un mammuth), un gorilla, un omino del Lego, o, sul retro, un tizio che si mangia un piede. Un ascolto lo consiglio vivamente a sfascia carrozze che, magari, avvertirà in questi cinque ragazzi la stessa voglia di suonare, dire cazzate e fare casino che si poteva trovare nelle band Grind dell'inizio della scorsa decade. Ed un ascolto, più in generale, lo consiglio a chiunque gradisca le band che ho citato prima, i Leng T'Che e tutta quella scia di Grind che va a braccetto con il Rock e che va a recuperare le proprie radici HC.

E dopo che ne ho parlato bene per tutto questo tempo vi chiederete il perché di un voto solo discreto; i motivi sono due. Il disco è troppo breve (e questo è un punto a sfavore) e in più non condivido la loro scelta musicale. Benché nutra una grande simpatia per questa band, preferirei di gran lunga che il loro sound fosse maggiormente improntato sul Grind e meno sul Punk, che trovo si faccia sentire in maniera troppo insistente. Ad abbassare il voto è dunque un'opinione personale non di certo la qualità del prodotto, tenuta alta dalle divertenti idee dei cinque e dal loro impegno nel suonare musica.

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