Il disco in questione è l’ esordio del produttore e dj musicale Claudio Vittori AKA Cielle. Audio già componente e fondatore della piccola etichetta bolognese di musica elettronica Phonotic. Il nome non riesce proprio a non infastidirmi ricordandomi la famigerata Comunione e Liberazione la più meschina subdola conservatrice organizzazione di matrice cattolica. Però è carina l’elaborazione grafica esterna che gioca sull’immaginario del musicista elettronico tra tastiere synth mixer e pc anche se quella dentro è un po’ tamarra anzi troppo tamarra.
La musica si muove tra atmosfere kraftwerkiane house minimalista e discordante tenendo conto della lezione dei Daft Punk e in più passaggi prende un respiro più ampio ricco di suggestioni differenti che sfiorano la chill-out senza mai diventare da cartolina. Si distinguono in particolare il dub mediterraneo che sembra contenere semi di Thievery Corporation e Jah Wobble di Summer dub, i violini sincopati e ricorrenti nella house sghemba e coinvolgente di "Mio fratello" ed infine il leggero downtempo da risveglio con tanto di uccellini di Rebirth in may.
Tra i brani più tirati non c’è niente di esaltante e spesso il suono è un po’ plasticoso e tamarro come nei Kraftwerk versione 2005 della titletrack o nella brutta Punkaffashion troppo derivativa dei suoni non troppo affascinanti di Dj Hell. Invece Kids fight for "a different nation" mostra buoni beats coinvolgenti e ben promettenti ed uno spettacoloso refrain di sax quasi soul. Se dovessi darei un voto sarebbe un sette per l’impegno e certi spunti ma c’è ancora da lavorare molto sul sound ed uno stile più originale.
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