Dopo mesi di pausa ritorno all'opera e precisamente vi racconto una splendida serata in quel di Cortemaggiore (PC).
Mi mancavano le recensioni, e sì, invece di piagnucolare sul latte macchiato (!!!), potrei cominciare con il resoconto del "gig" piacentino. Allora punteggiatura, sintassi, coerenza logica, dose di coglionaggine; le caratteristiche per scrivere qualcosa di (in)decente ci sono. Via!!!
Allora "quel" di cui parlavo prima si chiama Fillmore, locale molto carino e moderatamente spazioso con una buona acustica e un palco di dimensioni relativamente grandi. L'occasione di spostarsi dalla grigia (incasinata, triste, tetra, sporca, bastarda) Milano in direzione Emilia si pone per vedere un concerto molto promettente, con il seguente trittico progressivmetallaro composto da Dreamscape, Circus Maximus, e Symphony X. Mai sentiti i primi, conosco a memoria i pezzi dei secondi e terzi.
Sono proprio i teutonici Dreamscape ad aprire le danze alle 9,30 circa proponendo un Progressive Metal molto meccanico, accentuato anche dalle movenze e dal ruvido suono della sette corde del leader Wolfgang Kerinnis. Il cantante Mischa Mang sia come prestazione vocale che come atteggiamento (nonché aspetto fisico) sembra rifarsi parecchio a Russell Allen, e sfodera
una prestazione compatta e convincente. La mezz'ora loro concessa, non rende molto giustizia alle possibilità di una band su piazza da una vita, ma è inevitabile visto che sono gli apripista. Il pubblico gradisce, anche io, di più il mio amico. Comincio a pensare ai Circus Maximus...
Setlist:
Dejavu
Clockwork
Thorn in My Mind
Somebody
Breathing Spaces
When Shadows are Gone
Voto: 7
"Isolate" e un po' meno "The 1st Chapter" li ho consumati nell'ultimo periodo e so già cosa attendermi dalla band norvegese, dedita ad un Progressive Metal abbastanza personale immerso nelle facili melodie AOR e nel power neoclassico (anche se molto meno dei Symphony X). Il dubbio principale riguardava la prestazione vocale di Michael Eriksen, che su disco definirei miracolosa (una sorta di Timo Kotipelto molto più figo), e in effetti mi accorgo subito che quella perfezione non c'è, ma devo dire che nonostante ciò il colosso scandinavo tiene botta splendidamente fra sussurrati da brivido e acuti da mango infilato fra le chiappe. Apre "A Darkened Mind" con il suo riff corposo che ti entra subito in testa, continua "Abyss" e poi il fantastico mid-tempo "Wither", poi il tuffo nel passato con i cavalli di battaglia "Sin" e "Alive". 45 minuti molto intensi, dove spiccano le acrobazie di Mats Haugen con la sua Ibanez 7 corde (fra assoli liquidi, e raffinati e riff massacranti), le dinamiche tenute dal fratello Truls dietro le pelli, la straordinaria voce di Eriksen, e le marcate linee del basso di Glen Møllen. Purtroppo schiacciato in un angolo al buio il povero Lasse Finbråten alle tastiere. E ora i Symphony X...
Setlist:
A Darkened Mind
Abyss
Wither
Sin
Glory of The Empire
Alive
Ultimate Sacrifice
Voto: 8,5
Parte l'intro "Oculus Ex Inferni" e ci scaldiamo tutti; parte "Set The World On Fire" e si scatena l'inferno. Ci si massacra le corde vocali per seguire Allen e ci si massacra fisicamente per tenere i posti nelle prime file. Pura estasi e follia. "Domination" e "Serpent's Kiss" sono due macigni sonori e Jason Rullo dimostra come il suo nome gli si addica con un drumming da infarto. Con "Masquerade" si ritorna all'esordio e sinceramente sarebbe una normalissima canzone Power Metal, se non ci fosse Michael Romeo a rompere il culo a tutti con i sui sweep e legati da panico. Accendini in mano e un po' di tregua con Michael Pinnella che parte col bellissimo giro di piano di "Paradise Lost", seguito da Russell Allen che intona melodie più tranquille rispetto alle sfuriate dei primi pezzi. Finalmente un pezzo veramente prog come "Egypt" ci voleva, e attaccarla allo strumentale "Death Of Balance" è una splendida scelta. La calma è finita e si ritorna ai classici d'assalto col trittico "Inferno", "Smoke And Mirrors" e "Sea Of Lies" (anticipata come al solito dal giro di basso di Michael Lepond). Una nuova sorpresa per proseguire; dopo che Romeo prova a infilare la sua guitar nel culo a Russell, si parte con l'ultimo pezzo di Paradise Lost "Revelation", eseguito magistralmente fra deliri iper-tecnici e parti più meditate, ma sempre con una dose di epicità allucinante. In coda a questo pezzo, Russell Allen è da commozione mentre intona l'ultima parte della suite "The Divine Wings Of Tragedy". I nostri eroi escono di scena, ma non impiegano molto a tornare sul palco per concederci le ultime emozioni. Dal Power Metal assassino di "Eve Of Seduction", si torna al passato con la frizzante "Out Of The Ashes" per poi chiudere col classico dei classici "Of Sins And Shadows". Ormai la gola è lacerata e le gambe sono a pezzi. Russell Allen strepitoso a reggere vocalmente per tutti i 100 minuti di concerto, Michael Romeo è un alieno, ormai mi sono rotto i maroni di dirlo, Michael Pinnella un grandissimo tastierista con un gusto raffinato, Michael Lepond e Jason Rullo bravi anche più del solito. Che concerto spettacolare.
Setlist:
Oculus Ex Inferni
Set the World on Fire
Domination
Serpent's Kiss
Masquerade
Paradise Lost
Egypt/Death Of Balance
Inferno
Smoke and Mirrors
Sea Of Lies
Revelation/Paradise Regained (da "The Divine Wings of Tragedy")
Encore:
Eve Of Seduction
Out Of The Ashes
Of Sins And Shadows
Voto: 9
In conclusione mi è rimasto davvero poco da dire, se non che è stato un evento al quale ogni amante del Progressive Metal non sarebbe dovuto mancare e di fare i complimenti al locale per la qualità dei suoni (ottimi per tutte le band) e un po' meno per le luci, un po' troppo scure in certi momenti. Prossima tappa a giugno all'Alcatraz di Milano a vedere i Queensryche!!!
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