Passato un anno dalla loro prima demo, esce il primo album ufficiale della band romana progressive Civico 23. Catalogo LDV 005 dall'etichetta Lizard Records.

I Civico 23 sono una delle più importanti novità di questi ultimi anni nel panorama rock progressivo italiano, in quanto loro stessi si autodefiniscono "New Vintage", senza tralasciare quell'impronta Pop e Hard Rock che molte band al giorno d'oggi preferiscono snobbare per poi buttarsi a capofitto più su un piano sperimentale.

La matrice della band è assolutamente seventies ( ascoltare Biglietto per l'Inferno e Pholas Dactylus ), ma più orecchiabile anche senza la presenza di ritornelli nelle liriche. I componenti della band sono sei: il "menestrello" Joe Galatone autore dei testi e carismatico leader dalla band insieme al talentuoso bassista Lorenzo Gaudino. Da apprezzare il lavoro delle due chitarre ( sentire "Urano" e "Paura Infinita" ) da parte di Daniel Parisi alla chitarra solista e di Federico "Cianfo" Cianfarra a quella ritmica. Francesco Cossio alla batteria e come ogni band progressive si rispetti un grande lavoro alle tastiere grazie al componente Simone Mastrodonato.

Ascoltando il disco nonostante una provenienza stilistica non facile, il sound risulta molto colorato ricordando band passate tra il prog Sinfonico e il prog di Canterbury nonostante tutto il lavoro risulta cosi a dire easy-listening. E' incredibile come tutto il disco non sia impegnativo nonostante i cambi divergenti delle ritmiche e delle tematiche. Un ottimo lavoro ampliato dalle citazioni del cantante sul mondo del Cinema e dalle atmosfere affascinanti e a volte divertenti che la band offre all'orecchio dell'ascoltatore.

Le tracce del disco sono 10 per circa un'ora di musica: azzeccata la presenza di una traccia apripista e di matrice quasi Pop come "Umida Cenere", una divertente folk-story come l'accoppiata "Il Menestrello- Il Cavaliere Illuso" e le divertenti e travolgenti "Urano" e "Paura Infinita", quest'ultima dall'atmosfera piratesca e dal sound Hard-Prog. L'ultima fase del disco risulta più introspettiva: interessanti le epiche "Delirio ad Occhi Chiusi" ( quasi interamente strumentale )   e "L'ultimo Grido di Galeria" ( ben 13 minuti di delirio ).

Un ottimo inizio e un augurio per un ennesima conferma del Prog-Rock, soprattutto per le nuove band nostrane. 

Complimenti Civico 23 

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