"Fidati di me, questo concerto non puoi proprio perderlo. I Clap Your Hands Say Yeah sono il primo gruppo che ha fatto successo attraverso il passaparola dei bloggers di mezzo mondo. Ti rendi conto? È un evento epocale. Loro sono i primi, ma ne seguiranno altri, e un giorno tu potrai dire: io c'ero!". Come solito, è un'ardua impresa trascinare un amico a un concerto e bisogna proprio dare il meglio di sé, ma in questo caso n'è valsa la pena.

Arriviamo all’ Estragon alle 10: 40 e già si distingue il suono ruvido, sporco e dinamico dei Dr. Dog, considerati i Beatles dei giorni nostri. Scaldano bene l'atmosfera, ma la successiva attesa inizia a innervosire i presenti: il locale è gremito di gente e tutti cercano di trovare una posizione da cui si riesca a vedere il palco.

Dopo quaranta minuti, finalmente, arrivano i CYHSY, acclamati e applauditi da un pubblico a dir poco caloroso. Un'ora e un quarto di concerto con una sola pausa e una folla di appassionati che cantano, ballano e si abbandonano anche al pogo nei momenti più "punkeggianti". Questi ragazzi catturano con la loro freschezza e trasmettono belle emozioni, alternando bene le canzoni più movimentate e i brani più lenti e aggiungendo qualche tocco para-psichedelico. La voce stonata e irritante del cantante all'inizio stride un po', ma poi si amalgama con la schizofrenia delle melodie e dei suoni e non si vorrebbe che fosse altrimenti.
I pezzi del disco li hanno suonati tutti e ci hanno regalato anche un paio di inediti. Tra gli episodi migliori: "The Skin Of My Yellow Country Teeth", "In This Home On Ice", "Is This Love?" e "Clap Your Hands!" in apertura del bis.
I CYHSY stanno sfruttando al meglio il loro momento magico e noi battiamo le mani!

P. S. Ringrazio moltissimo il tizio appoggiato alla colonna che mi ha permesso di vedere meglio il palco attraverso la sua telecamera: peccato che poi sia arrivato il buttafuori a fargliela spegnere : (.

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