Clark Ashton Smith oggi è ricordato per i suoi racconti dell’orrore ma la sua carriera letteraria, in realtà, incomincia nell’ambito della poesia. Le sue traduzioni di Baudelaire sono considerate ancora oggi fra le più efficaci. Fra il 1918 e il 1922 pubblicò due celebri raccolte di poesie : The Star Treader and other poems e Ebony and Crystal, quest’ultima raccolta dedicata all’amico poeta Samuel Loveman. Per il celebre critico S.T. Joshi i suoi racconti sono sopravvalutati e sono qualcosa che si gusta con il tempo.
Nel 1922 fu determinante la conoscenza con H.P. Lovecraft. Lo scambio epistolare fra i due scrittori si rivelò fondamentale. C.A.Smith. venne infatti incoraggiato a scrivere racconti per riviste “popolari”. Fra il 1928 e il 1935 apparvero su “Weird Tales” i suoi leggendari racconti. La fervida immaginazione dello scrittore californiano non aveva limiti : nacquero in questo modo gli indimenticabili cicli di racconti ambientati nei continenti immaginari di “Hyperborea” e “Zothique”.
In particolare il ciclo di “Zothique” (che, come vediamo, ha ispirato il nome della rivista della Dagon Press), ambientato in un futuro remotissimo in cui il sole si è oscurato e sono rinate le antiche arti della negromanzia, è considerato il suo capolavoro. I racconti di questo ciclo costituiscono forse l’essenza della sua scrittura lussureggiante influenzata da Baudelaire e Verlaine: una prosa caratterizzata dall’uso di vocaboli ricercati che creano un’atmosfera di estetizzante decadentismo come nello splendido racconto “L’Impero dei Negromanti”.
Ci voleva la penna di un esperto di Clark Ashton Smith in Italia come Pietro Guarriello (ricordo alcuni suoi pionieristici articoli su Urania oltre alla curatela del leggendario Ombre dal cosmo per i tipi di Yorick) per sviscerare a fondo la sua figura in una approfondita retrospettiva nel nuovo numero della rivista Zothique (nome chiaramente ispirato all'omonimo ciclo di Ashton Smith) intitolata Clark Ashton Smith, il recluso di Auburn che sognava le stelle. L'ho trovato un intervento molto interessante; mi ero sempre chiesto in effetti come mai lo scrittore californiano avesse smesso di scrivere dopo la morte di H.P. Lovecraft. Sono molte le ragioni in realtà (fra cui la morte dei genitori) come fa ben notare Guarriello. Comunque in questo periodo oscuro che va dal 1937 al 1950 apprendo che conobbe e frequentò addirittura Anton La Vey, il fondatore della Chiesa di Satana che era anche un suo ammiratore tanto da prendere spunto da un suo racconto per elaborare un rituale. Troviamo poi numerose foto dello scrittore oltre a molte illustrazioni (fra cui viene proposta la splendida riproduzione di Andrea Bonazzi) di riviste dell'epoca su cui comparivano i suoi racconti. Possiamo ammirare anche dei suoi ritratti paesaggistici. Ci viene mostrata anche la copertina di Le metamorfosi della terra, attualmente il suo ibro più raro in Italia (assieme anche ad altri volumi della collana della Fanucci "I Miti di Cthulhu" e quotato 150 Euro). I 3 racconti inediti in Italia qui presentati sono tutti successivi al suo periodo aureo che giunge alla fine nel 1937 ma sono molto validi e interessanti. Numero imperdibile per gli appassioanti di weird.
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