Tutti quanti conoscono l'impressionismo pittorico, il movimento cui appartenevano artisti del calibro di Monet, Cézanne, Degas. Le delicate penellate, adattissime a cogliere anche il minimo cenno di luce e movimento, colle quali codesti artisti dipingevano potevano cogliere anche i minimi dettagli di luce e colore presenti nell'ambiente riprodotto nel quadro.
Non in molti, però, conoscono l'impressionismo musicale, movimento che trova la miglior espressione nel compositore francese Claude - Achille Debussy. Caratteristiche dello stile di Debussy è, perlappunto, quella di... creare letteralmente "pennellate" di note: la musica che ne risulta è estremamente suggestiva ed eterea.
Il poema sinfonico "La Mer" ("Il Mare") è articolato in tre movimenti:
l'inizio è affidato a "De l'aube à midì sur la mer" ("Dall'alba a mezzogiorno sul mare"): l'aurora mattutina è rappresentata da un "pizzicato" degli archi gravi, sui quali emerge una sorta di "tema dell'alba", eseguito dai legni prima e dagli archi poi; un crescendo ci introduce al tema principale del primo movimento: in questo brano Debussy raggiunge uno dei punti culminanti della propria arte, in effetti pare quasi di trovarsi su un mare tropicale in una mattina di tempo sereno...
Il secondo movimento, "Jeux de vagues" ("Giochi d'onde"), è una sorta di ricostruzione musicale del movimento delle onde marine: i glissati, i trilli e le notte ribattute nell'introduzione cercano di richiamare i saliscendi del moto dell'acqua, dopodiché l'oboe espone il tema, che sarà soggetto poi ad una lunga rielaborazione da parte di tutta l'orchestra. In questa fase di sviluppo, i frammenti tematici vengono letteralmente fatti "galleggiare" da vari strumenti a turno sull'accompagnamento della pur sempre abbastanza discreta orchestra; questo movimento, dei tre, è forse il più "impressionista": ben difficilmente potremmo "udire la luce", le le "pennellate" di note "luminose" come in questi frangenti.
L'ultimo movimento, "Dialogue du vent et de la mer" ("Dialogo del vento e del mare") inizia con una serie di velocissime figurazioni esposte dai contrabbassi, rappresentanti le folate di vento di una tempesta di mare. Il resto dell'orchestra entra successivamente, con un intensissimo dialogo tra gli strumenti a descrivere una lotta degli elementi: acqua contro aria, onde contro vento, fino al crescendo che introduce al giubilante finale, rappresentante il ritorno della calma dopo la tempesta.
L'incisione che maggiormente consiglio è quella dell'Orchestra dell'Accademia Nazionale di santa Cecilia, diretta da Bernstein. L'incisione risale al 1990; il disco (Deutsche Grammophon) include anche un altro capolavoro di Debussy, il "Prélude à l'apres - midi d'une faune", interpretato dai medesimi artisti.
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