Era il giugno del 1986 e i miei amici andavano allo stadio Franchi di Firenze a vedere un certo Claudio Baglioni, cantante di cui conoscevo qualche canzone ma poco più.

Avevo 14 anni e pur di stare in compagnia dei miei amici mi feci comprare il biglietto di 16.000 lire dai miei genitori (che all'epoca era un prezzo molto basso rispetto alle scoppole che paghiamo adesso per i concerti).

Lo stadio era gremito di gente dove non sarebbe caduto a terra neanche uno spillo, addirittura qualcuno neanche ce la fece a salire le gradinate, io ero contento di essere accanto alla mia compagnia di amici dove trovammo dei bei posti centrali.

Insomma.... alla fine ci trovammo a vedere questo cantante che suonò completamente da solo in un palco immenso con due megaschermi ai lati.

Io rimasi affascinato dal concerto perchè nelle 3 ore ininterrotte di spettacolo, vedevo quest'uomo che si alternava continuamente fra pianoforti, tastiere, chitarre acustiche e elettriche.

Insomma, fu amore musicale a prima vista...Baglioni si può amare oppure odiare ma non si può negare che non sia uno che ci mette l'anima nelle cose che fa e che non si limita a fare il compitino come tanti suoi colleghi.

Alla fine ne è scaturito un triplo album su cassetta ed LP (2 su CD) ed è riportato quello che più o meno è stata la mega fortunata tourneè che ha visto il cantante esibirsi in molteplici stadi gremiti ogni sera in ogni ordine di posto.

Per capire cosa facesse questo pazzoide durante questi concerti, riporto pari pari una parte di ciò che è scritto su wikipedia sulla tourneè in oggetto:

"Il MIDI viene usato in maniera effettivamente innovativa: laddove Howard Jones, il primo a fare un midi live in assoluto, usava dati preregistrati, Claudio è invece il primo al mondo a suonare tutto in diretta, splittando suoni anche su ciascuna corda della chitarra (midizzata), producendo dalle basi ritmiche ai sintetizzatori tutto in un solo momento col solo gioco up and down delle dita. Coperto di pad, riesce anche a fare delle batterie usando tipo i gomiti e il petto. Ovviamente suona anche tutti i sintetizzatori, anche essi vivisezionati."

L'album è di facile ascolto per quanto riguarda i puristi di Baglioni, forse chi non è un fans digerisce male il tutto proprio perchè è più scarno di suoni rispetto all'avere tutti i musicisti ad accompagnarlo.

Però se si vuole scoprire il Baglioni musicista e cantante (qui in ottima forma con improvvisazioni vocali davvero degne di nota) allora un pensierino lo farei volentieri.

Non ho un brano in particolare su cui soffermarmi (anche se fra i miei preferiti qui c'è "tutto il calcio minuto per minuto") perchè i dischi vanno ascoltati nella sua interezza per dargli una valutazione generale.

L'unica pecca che ho riscontrato da sempre in questo live è nella parte inerente al pubblico che avrei reso più partecipe nell'ascolto dell'album.

Il pubblico è volutamente stato integrato come se facesse parte dell'amalgama del suono generale dell'album e non come una cosa a sè stante, ma questo lo rende "meno partecipe" di come siamo abituati ad ascoltare i vari album live.

Comunque è un pezzo di storia live da ascoltare, sopratutto perchè è stato un modo di fare concerti che più nessuno ha osato riproporre perchè non facile da portare a giro.

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