Nel 1990 Claudio Baglioni, dopo una pausa di cinque anni, decide di pubblicare quello che tranquillamente può essere annoverato tra i grandi album di musica italiana. Frutto di una lunga riflessione, l'opera fonde in sé melodie uniche ed estremamente varie tra di loro con testi che fanno delle parole una fitta rete sulla quale lasciarsi cadere e lentamente rotolare.

L'album è diviso in due Cd per un totale di 20 canzoni che più o meno sono tutte di alta intensità. Degne di menzione sono sicuramente le seguenti: "Io dal mare" in cui si nota la collaborazione con Pino Daniele sia in una parte musicale che vocale, "Stelle di stelle" che unisce due fra le migliori voci del Nostro paese. Infatti c'è un duetto a tratti emozionanti con Mia Martini. Non è il solito "duetto" e forse proprio questa parola è di per sé sbagliata. "Duetto" lascia pensare a due persone fisicamente staccate ma in questa canzone l'opera di fusione vocale è unica. Di seguito si trovano canzoni come "Tamburi lontani", "Signora delle ore scure", "La piana dei cavalli bradi", "Pace" che dovrebbero tutte essere analizzate ad un microscopio emotivo ma a volte le parole non bastano ad inquadrare l'esatta essenza di canzoni tra di loro estremamente varie. Discorso a parte merita la gemma "Mille giorni di te e di me" che è l'estrema sintesi tra poesia e canzone.

Ogni nota si poggia alla perfezione su ogni parola e il testo in sé si propaga all'infinito proprio come quel numero "Mille" che è simbolo di un amore che vuole sfidare l'eterno ma si trova ormai imprigionato in vite diverse in cui l'unico appiglio è un amico in comune ovvero l'unione di storie diverse e di un amore irrealizzabile che sfiora il sublime. Ognuno può ritrovarsi in questa canzone e magari darle un'interpretazione propria ma è forse proprio per questo che è unica nel suo genere. Noi tutti abbiamo gusti musicali diversi perchè le melodie sono soggettive un po' come la bellezza. Quando però si rasenta la perfezione musicale e artistica in un'unica canzone non si può non essere un po' tutti d'accordo e trovare un unico punto di vista oggettivo.

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