Anche in Italia qualche cantautore si è dato a libri di varia natura, per lo più romanzi e poesie, ma anche saggi: Fabrizio De Andrè (con lo scrittore Alessandro Gennari) nel romanzo 'Un destino ridicolo', Francesco Guccini (due o tre titoli fra saggi e racconti), Roberto Vecchioni (di cui ricordo un libro di stravolgimento delle fiabe più conosciute) e Ligabue (la raccolta di poesie 'Lettere d'amore nel frigo').

Così Baglioni che fra tre titoli al momento ha prodotto un romanzo, 'Q.P.G.A. – questo piccolo grande amore', dal titolo quasi omonimo dell'album del '72, che poco meno di 40 anni dopo (2009) aveva visto una versione ampliata (realizzando l'idea originale, di una storia, allora rifiutata dai discografici), 'Q.P.G.A.', un film dello stesso titolo dell'album originale (realizzato dal regista Riccardo Donna con Emanuele Bose e Mary Petruolo), e il romanzo.

Il mio contatto con l'opera è stato curioso: questo Inverno, ogni Martedì dopo poche ore di scuola, passeggiavo da questa fino a una via pedonale non molto lontana.

Un negozio di una famosa catena di libri usati esponeva all'esterno due carrelli di libri a prezzi 'stracciati' e in uno di questi c'era il romanzo di Baglioni.

Leggicchiandolo le prime volte non mi attirava, ma per arrivare a comprarlo avevo approfittato dell'acquisto di un altro libro, per un'insegnante di una scuola superiore che avevo sostituito qualche tempo prima, e con l'idea di farci dei riassunti da pubblicare sulla mia pagina Facebook, per invogliare degli Amici che amano Baglioni a comprarlo.

E non me ne sono pentito: ho ritrovato in quelle pagine le atmosfere delle canzoni dell'album di Baglioni (quello del '72), leggermente meno emozionali che nella musica, ma più 'realistiche' nel raccontare gli ambienti, le persone e le situazioni dove si muovono i due protagonisti del romanzo, Andrea e Giulia.

Inoltre ho ritrovato l'aria di Roma, dove ero andato per la seconda volta nel 2017 (la prima nel 2001) per un concorso di un Ministero, immergendomi anche con alcune canzoni di Baglioni (soprattutto nella zona di Porta Portese, dove sfortunatamente non avevo potuto assistere al mercato).

La storia vede Andrea, un architetto trasferito da tanti anni da Roma a Parigi, dove ha uno studio, tornare dopo una lunga assenza nella sua città, con un viaggio premio per presenziare a una cerimonia in occasione di un progetto vinto dal suo stesso studio.

Il viaggio è visto da lui come l'occasione di rivedere la sua città dopo il 1977, l'ultima volta dove, in attesa del volo per Parigi, aveva visto sua madre viva.

Il giorno della partenza, sceso all'aeroporto di Fiumicino, Andrea vede un mondo completamente diverso da quello che aveva lasciato.

Accolto da uno steward che lo deve accompagnare all'albergo e al luogo della cerimonia, nel cammino verso l'auto di servizio Andrea viene catturato da un manifesto in una libreria per un romanzo, una storia d'amore ambientata a Roma nei primi anni '70, l'epoca degli hippy, scritto da una donna con cui all'epoca aveva avuto una storia d'amore: Giulia. Lo compra.

Nel tragitto verso l'albergo Andrea chiede allo steward di cambiare direzione e di essere portato in un punto del Lungotevere, dove aveva siglato il suo amore con Giulia.

Dopo avere lasciato l'auto ed essersi appartato, Andrea legge il romanzo dove ritrova in modo uguale la storia d'amore con lei.

La sua avventura inizia nel 1970 in Piazza del Popolo, in una manifestazione in compagnia di un amico, da cui scappa per le cariche della polizia.

Rifugiatosi in un bar, viene 'avvicinato' da una ragazza, Giulia, una studentessa di Liceo Classico (Andrea è anche lui studente, alla Facoltà di Architettura), la quale, vedendolo malconcio, gli chiede cosa gli è successo.

Da questo nasce a poco a poco una storia d'amore fra i due, nonostante la provenienza da ambienti sociali diversi: Andrea è figlio di un ingegnere, nella zona popolare di Centocelle, mentre Giulia è di una famiglia ricca in un quartiere residenziale della città.

E si sviluppa pur con alcune difficoltà dovute a mentalità diverse (visibili ad esempio nel cattivo comportamento di molti degli amici di Andrea verso Giulia a una festa dove lei era stata invitata o nei tentativi di proibizione della madre verso Giulia di frequentare Andrea, visto non adatto al suo futuro).

Una prova di fuoco del loro amore è la partenza per il servizio militare obbligatorio di Andrea per il Nord Italia.

Mantenendo la promessa fatta da entrambi di scriversi durante il periodo di separazione forzata, non è possibile per loro incontrarsi (visibile nel tentativo fallito di lei prendendo di nascosto un treno un finesettimana per la località dove Andrea è di servizio, per l'impedimento posto dal capitano della caserma a quest'ultimo che aveva chiesto solo pochi minuti di uscita per vederla, essendo in turno di guardia quella sera), causando rabbia e tristezza in entrambi.

Anche Andrea lascia un finesettimana di nascosto la caserma per andare a Roma per salutare Giulia: dopo essere uscito dalla stazione, corre al mercato di Porta Portese per comprare degli abiti civili così da presentarsi di sera a lei per farle una sorpresa.

Ma girando per il mercato la vede da lontano con un ragazzo (che qualche pagina più avanti risulta non essere il suo) e lascia il mercato arrabbiato e a pezzi, convinto di un tradimento.

Dopo la fine del servizio militare, i due si danno appuntamento sul Lungotevere, ma l'incontro dura giusto uno sguardo serio e amaro di entrambi, i quali essendo a distanza se ne vanno ognuno per la propria strada.

Finita la lettura, Andrea si complimenta con Giulia per la veridicità della storia scritta, nonostante i nomi di alcuni personaggi cambiati e alcuni caratteri un po' gonfiati, e a occhi chiusi riflette sui pregiudizi nutriti nei confronti di Giulia, avendola vista con l'altro ragazzo e riconoscendo le sue colpe.

Di sera, dopo la cerimonia, Andrea incontra il padre che non vede da 30 anni e lo invita a bere qualcosa.

Arrivati a un locale, sedutisi a un tavolo e ordinata una bottiglia di vino, Andrea parla con lui della sua infanzia, ma soprattutto della madre.

Una volta salutato il padre, Andrea chiede allo steward di essere portato in una collina sopra Roma, dove aveva passato con Giulia l'ultima sera prima di partire per il militare.

Trovandosi lì da solo, pensa che il viaggio a Roma abbia avuto come scopo di chiarire dei punti insoluti della sua storia d'amore.

Viene preso da un senso di gioia, chiude gli occhi, sorride e se ne va. Torna in albergo prima della partenza l'indomani per Parigi.

Pur in una storia d'amore dal carattere di romanzo popolare dal triste finale, la versione in prosa dell'album di Baglioni mi ha colpito mostrando un'ambientazione sociale percepibile più che nell'album originale e nella sua versione estesa.

Il film di Donna invece soffoca l'ambientazione e l'atmosfera sociali del romanzo, dando troppo una qualità musical alla storia (di cui giudico inopportuni i balletti), snaturandola e rendendo il film noioso e tutt'altro che evocante fin nel profondo le atmosfere d'epoca.

L'unica cosa che salverei è il viso innocente e affascinante di Mary Petruolo nella parte di Giulia: talmente da lei incantato da immaginarla sempre in tutti i momenti vissuti da Giulia nel romanzo.

Così, contro ogni mia aspettativa, 'Q.P.G.A.' è diventato il romanzo del mio cuore: pagina dopo pagina ho risentito la Roma del 2017, per cui mi ero preparato negli anni precedenti attraverso la letteratura, la politica...e la musica.

Se avessi prima conosciuto questo romanzo e Mary Petruolo, li avrei portati con me e in alcuni punti avrei letto dei passaggi e immaginato lei come Giulia vivere davanti ai miei occhi, scorrendo parola per parola le sue avventure di ragazza sognatrice (quello era l'anno di Alessandra Mastronardi e della fiction 'C'era una volta Studio Uno' [la storia di tre giovani ragazze che vogliono entrare nel mondo della televisione, nei primi anni '60, alla Rai, riuscendo in modi e ambiti diversi], e lei nel cuore lungo le strade della Città Eterna, in una tre giorni memorabile).

Mi sono accontentato di tornare nelle atmosfere popolari di quella città fantastica, negli intervalli un po' a scuola e durante la convalescenza da Covid in Primavera.

Un ottimo modo per tornare con lo spirito in quelle strade...

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