"Oh ma che so' quelle luci laggiù? 'E luci della ribalta, come te ribalti è sempre uguale."

C' è un' immediatezza insopportabile ma imprescindibile in questo film. Mi viene in mente "Natural Born Killer" di Stone in quella scena dell' evasione dove il protagonista, Mickey, dopo aver ammazzato un po' di gente come se piovesse, dice al giornalista, un giovane R. Downey Jr.: "Volevi la realtà? ECCOLA!" Non lo so se noi volevamo la realtà ma con Amore Tossico... ECCOLA!

Ed è questo il punto: in Amore Tossico si rappresenta la realtà ma una realtà oscena, perché non imbellettata e sedata, scevra da infrastrutture di accettazione. Qua non si filtra niente, la barriera fisica tra lo schermo e lo spettatore che determina il distacco illusorio è annullata: il cazzotto si prende in piena faccia, il sangue lo si sente in bocca. Tutto è sbattuto davanti senza remore: "Pe' 'sto pezzo (dose) me dai 'a fica, e pe' 'sto grammo (la 2da dose) vojo er culo, naturalmente".

E pensare che l' efficacia dell' operazione la dobbiamo ai protagonisti realmente tossici che hanno rivoluzionato la sceneggiatura originale prendendo per le orecchie il regista, che intelligentemente aveva convenuto consiglio con gli "attori", e sotto esortazioni del tipo: "Ma che cazzo stai a di', nun è così che funziona, sta roba che hai scritto nun esiste" ha seguito i suggerimenti di strada e "di vita".

L' aria che si respira durante tutto il film è di non essere al cinema: la devastazione, che ipocritamente non vogliamo vedere, ci è sbattuta di fronte e non abbiamo alcuna possibilità di cambiare strada, ci costringe a passare solo di lì. Non c'è neanche speranza di farlo passare per una sorta di documentario, l' intrattenimento è brutale.

Scorre la pellicola che ci risucchia in un vortice inimmaginabile di situazioni che alla fine con tutto l' annichilimento che portano risultano anche coerenti. Anche in questo mondo ci sono regole non scritte che si devono rispettare di un inferno di possessioni senza fine. E anche l' appiglio del "the show must go on" è annullato perché non esiste continuazione di sorta in questo "spettacolo".

Fortunatamente c'è anche tempo per un gelato ma è un refrigerio del tipo: "Se sbattemo pe' mette insieme quattro lire pe' fasse 'no schizzo e tu te piji er gelato?" In una delle scene più grottesche a cui ho mai assistito.

C' è Cesare che è un fenomeno e tramite lui capiamo il grande inganno: c' era una generazione di giovani pronti ad una lotta contro il sistema falciata dall' eroina messa in circolo da chi ci dovrebbe tutelare. Emblematica la frase di Michela: "Stamo tutti i giorni a sbattese, a rovinasse 'a vita, e se perdemo tutto il resto..." E l' ipocrisia della società viene fuori quando il pappone propone a Loredana di battere per lui assicurandola che frequenterà avvocati, architetti, professionisti e cioè quei presunti pilastri della società che, come è sempre stato, producono carne da macello per i loro torbidi appagamenti...

Non viene risparmiata neanche la componente religiosa che allevia brevemente la mia sete di giustizia contro il clero inquisitore e aguzzino: quella domanda di aiuto sarcastica di Pamela alle suore, per esorcizzare quel mondo cattolico che invece di aiutarti è lì sempre per affossarti, è risolutiva: "Sorella, ma perchè a me me piace tanto er cazzo?"

Agghiacciante la scena iniziale dove in gruppo camminano come per dirci: " È tutto vero! Esistiamo anche noi, eccoci qua."

Il film necessariamente si affianca a quelle opere che hanno usato il mezzo cinematografico per comunicare più di quanto il mezzo stesso può supportare: Salò di Pasolini, tutto il cinema di Carmelo Bene, Dillinger di Ferreri... Dove non si racconta né si rimanda niente, si scorre constatando la verità, rivelata oltrepassando le possibilità espressive di un mezzo limitato come il cinema. E gli schizzi di sangue sulla tela bianca ridicolizzano il Fontana dei tagli "concettuali": "Questo si che è un quadro vero. Fatto de vita, fatto de morte, fatto de sangue, de sangue nostro. No?"... lapidario Cesare.

Delirî misti dal Mondo Tossico:
1) Un flash dopo la pera: "Oddio che belle pischelle che vanno in giro."
2) Una previsione: "Quello mica se rende conto che si l' arrestano 'nantra vorta je fanno a chiave de cioccolata."
3) Un saluto amichevole: "A cadavere eccellente!"
4) Una considerazione: "A Roma gira solo roba scrausa."
5) Scambi d' affetto: "A Donna! A bello su tutte 'e rote."
6) Un desiderio con cruccio: "Te piace Loredana, eh? Me piace? Me la 'nculerebbe subito.
7) Vendette: "Mica me la so' scordata 'a sòla".
8) L' esortazione: "Daje la spada, daje. DAJE LA SPADA!!!
9) Possibilità: "Ma che vvoi 'n ventino o 'n cinquantino?"


E VOI CHE VOLETE, UN VENTINO O UN CINQUANTINO???

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