"La storia ci insegna che gli uomini e le nazioni si comportano più saggiamente una volta che hanno esaurito tutte le alternative". (Abba Eban)

"Gli ebrei deportati? non lo sapevo. L'olocausto? Si ok, ma non erano sei milioni... sarà stato uno al massimo. Chi me l'ha detto? l'ho letto su un sito... mo ora non ricordo..." (Un intervistato di estrema destra)

Il mio motto è sempre stato: mai arretrare davanti a niente. E a volte, davanti alle cose che non si comprendono o che, addirittura, ci inorridiscono... si può fare lo sforzo di "violentarsi" e addentrarsi dentro le cose per cercare di capire le regioni dell'altro o di quello che "non riesco a comprendere".

Questo film/documentario "Nazirock" di Claudio Lanzaro è un viaggio (lo chiamerei anche "incubo") dentro i movimenti dell'estrema destra italiana. Un documentario fatto in epoca non sospetta, dove già si potevano avvertire i primi segnali dello sdoganamento di una certa cultura di destra (che ossimoro!) che ha poi partorito l'attuale stato sociale di questo Paese: sessista, omofobo, aggressivo, indifferente, egoista e interventista.

In una parola "estrema destra".

Il pretesto narrativo del film è una band estremista che suona "punk di destra", inneggianti all'odio verso il diverso, l'ebreo, con testi infarciti di una violenza fuori da ogni logica che adotta Hitler, Mussolini, la morte, e altre icone nel suo immaginario collettivo, tra cui bandiere, t-shirts, saponette (!) e macabri gadget a scelta...

Una band che suonerà al grande raduno del 2 dicembre 2006 (contro Prodi!) tenuto a Viterbo e organizzata da Forza Nuova. Tra i vari partecipanti che si alternano sul palco (rigorosamente documentati) il leader del movimento Roberto Fiore (condannato per associazione eversiva), Luigi Ciavardini (arrestato subito dopo per rapina), Andrea Insabato (condannato per l'attentato alla sede de Il Manifesto), Luca Romagnoli (che continua a negare l'esistenza di camere a gas nei campi di sterminio nazisti) e altri personaggi altrettanto poco raccomandabili... ognuno con le sue ricette, ognuno con le sue farneticazioni contro il Sistema e l'Italia stessa.

La cosa più sconcertante è assistere impotenti alle interviste colte dal vivo, tra i sostenitori del movimento: ragazzi disperati, sconvolti, spesso sballati, gente di un livello culturale pari a zero, incapaci di articolare un ragionamento anche minimo. Gente incazzata con tutto e tutti, pieni di odio verso il mondo intero, gente strumentalizzata e "usata" a fini politici e ideologici (se di ideologia si può parlare). Gente che ne faremmo tutti volentieri a meno.

Un film profondamente tetro e apocalitico, che mette addosso una tristezza infinita e uno sconcerto che è difficile da reggere per i 75 minuti del film.

E infatti, non ho retto nemmeno 60 minuti e ho abbandonato l'impresa prima del tempo.

Informarsi su tutto, va bene. Ma farsi del male e abbruttirsi davanti a centinaia di zombie senza arte né parte.... questo è davvero troppo anche per me.

Carico i commenti...  con calma