Inizio col dire che questo primo album di Claudio Sanfilippo non è di facile reperibilità. Non so quante persone abbiano avuto la fortuna di ascoltare "Stile libero", posso dire però del piacere che ho provato la prima volta che l'ho messo nel lettore. L'impressione fu quella di riascoltare la voce di un grande amico che, per una serie di circostanze, avevo perso di vista.

In ogni canzone ritrovavo le chiacchierate fatte sotto a una veranda in un pomeriggio estivo o di notte, magari al lume di buon vino (che non guasta mai) e con una chitarra (quella di Claudio) a disegnare suggestioni. Tutto ciò per dire che non ho mai incontrato Sanfilippo ma grazie al suo disco ho scoperto di conoscerlo da sempre. Una canzone come "Stile libero" è un piccolo miracolo di due minuti e quarantatrè secondi, elegante ed essenziale; "Muchacha en la ventana", col suo incedere sensuale (complice l'ottimo lavoro alla batteria e alle percussioni di Elio Rivagli), è benedetta dalla leggerezza; "Non è lei" conquista subito per la sua immediatezza (sembra cugina di terzo grado di "Aguas de Março"di Jobim).

L'album (uscito nel 1996) si avvale della presenza di ospiti prestigiosi (Ares Tavolazzi, Roberta Gambarini, Eugenio Finardi, Rossana Casale, Carlo Marrale, Piero Milesi). Due piccole curiosità: l'album vinse la targa Tenco come migliore opera prima e la canzone che dà il titolo al disco è stata incisa anche da Mina.

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