Cosa fanno due kids annoiati a parte bere, vedere telefilm e fumare erba? La risposta è semplice se questi due ragazzi di periferia hanno le sembianze di Nathan Williams (mente della ditta Wavves) e Dylan Baldi (voce dei Cloud Nothings).
La risposta si chiama “No Life For Me” ma non chiamatelo side-project, chiamatelo scazzo giovanile piuttosto. Il fiume di lava a presa rapida certifica una certa complementarietà tra il sound delle due band: il surf-rock dei primi e il noise-pop-punk del gruppo di Baldi.
E se sui Cloud Nothings c’è poco da dire, con il loro ultimo parto “Nowhere Else” (2014) la cui aurea è ancora ben visibile, che ha dimostrato l’inutilità di certe proposte finto post-grunge/alternative rock, dei Wavves è di fresca uscita l’ultimo “V” e quindi un bel rinvio ad altra sede, sebbene le prime impressioni positive ricavate dal sottoscritto.
“No Life For Me” va via liscio e diretto nella sua ventina di minuti di durata tra verve casinista “Hard To Find”, interludi space “Untitled II”, triste nenie da spiaggia e cielo stellato per sole chitarre made in Baldi (“ Nothing Hurts”), andando vicino alla perfezione con “How It’s Gonna Go” probabilmente la summa perfetta dello scazzo e dei deliri di questi due baldi giovanotti in bilico tra riflessi di luce artificiali e gallerie claustrofobiche.
Il pane caldo di forno è qui, prendete un pezzo, spezzatelo e portatelo agli amici.
Benvenuti nello scazzo giovani e meno giovani, depressi e sballati, incazzati e amanti della vita.
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