Pensate a CocoRosie come a una bambolina.

Una bambola, sì, di quelle eleganti e dall’aspetto antico. Ha un viso angelico ed è capricciosa, e quando piove, lì a Parigi, lei si rintana a canticchiare nella sua cameretta a Montmartre, nella casa dei sogni di due sorelle newyorchesi che si sono ritrovate dopo tanti anni di lontananza.

Ascoltando La Maison De Mon Rêve, immaginate di essere lì, dietro la porta della cameretta, ad origliare la musica della bambolina CocoRosie. Ecco, è proprio così che vi giungerà alle orecchie: tutt’altro che limpida. O come da un grammofono, che fa tanto jazz, con tutti i fruscii del caso, che fanno tanto lo-fi.

Sentirete strani suoni-giocattolo, una chitarra acustica, dei drumbeat incerti, e due voci intriganti, sottili e ironiche. Affascinanti, come la loro musica dolcemente perversa, che con così pochi (e primitivi) strumenti mette insieme tanti elementi in modo semplice e inebriante. Blues, trip-hop, gospel, jazz e lo-fi danzano su melodie lente e nude, che sembrano riemergere, universali, dalla prima metà del ‘900… “By Your Side” e “Good Friday”, stupende.

La Touch and Go, presentando la “casa da sogno” dipinta dalle sorelle Cassady nel 2004, dice che “Sierra canta e suona la chitarra e il flauto, Bianca canta e fa percussioni (sbatte oggetti, fa fare squeak alle cose, scuote una catena d’oro)”. La prima viene dal canto (spiritual e opera), la seconda dalla poesia. Un debutto capolavoro.

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