Siamo costantemente rallentati dalla nostra percezione di noi stessi. Viviamo in un mondo che annebbia il nostro modo di pensare, che per trarre i propri vantaggi cerca di relegarci allo stato di belve, di pecorelle da raggruppare e guidare. Siamo costantemente legati al bisogno di soddisfare i nostri bisogni corporei e psichici, e ne consegue che in effetti le belve non sono molto distanti da noi. Ed è esattamente questo che viene sfruttato per amalgamarci, omologarci, renderci privi delle nostre facoltà mentali. Siamo dei codardi, e questo ci spinge a ricercare la protezione del branco. Tuttavia quando diventi dipendente dal branco, il tuo io cessa di esistere. E diventi un Nessuno. Quando vivi come un codardo, muori come un codardo. Ma se arrivi a capire tutto ciò, puoi distaccarti dal branco, e affermare il tuo io personale. Puoi iniziare ad essere un'entità unica, reale. Se lo capisci, puoi davvero essere vivo, e uccidere definitivamente il modo di pensare che possedevi in precedenza.
Perchè in un mondo di servi, ladri e spie, IO sono il re.
E' questo, bene o male, il concept, la filosofia, che sta dietro a il nuovo lavoro dei Code Orange (precedentemente conosciuti come Code Orange Kids), pubblicato nel 2014 per Deatwhish. Il quartetto è formato da Reba Meyers (chitarre, vocals e cantato graffiato), Jami Morgan (batteria, scream e spoken words), Joe Goldman (basso) ed Eric Balderose (chitarre e growl), e già da questa organizzazione emerge la particolarità dei nostri. Si tratta infatti di una formula molto originale e, visti i risultati, molto efficace. Il loro sound comprende infatti sfuriate hardcore ai limiti del brutale ('Unclean Spirit', 'My World', e 'Slowburn', giusto per citarne alcune), canzoni più ragionate e particolareggiate (la title-track, 'Dreams in Inertia', 'Bind You'), in cui viene utilizzato maggiormente lo splendido cantato pulito di Reba e le spoken words di Jami, e vie di mezzo tra queste due tipologie. Altro aspetto molto caratteristico del gruppo è l'atmosfera, oscura e ai limiti del grunge, con quella sensazione sludgy che permea per tutta la durata dell'album e che si sposa perfettamente con il concept del disco. Si potrebbe parlare per ore, ma il mio consiglio è quello di stare in silenzio e ascoltare questo lavoro, consapevoli del fatto che potrebbe essere un'illuminazione come del fatto che potrebbe non conquistare, sta tutto lì.
In definitiva, 'I Am King' rappresenta per i Code Orange un punto di partenza, che sfrutta a pieno quanto deriva dalle precedenti pubblicazioni ma che aggiunge anche elementi innovativi che permettono la nascita di uno stile unico e impagabile. Un punto di partenza che proietta il gruppo come next big thing dell'hardcore più estremo e privo di compromessi. Destinati a lasciare il segno.
Out with the old.
In with the new.
No mercy.
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