Giallo, fiamme, nulla di individuabile. Si spera nel dubbio del prossimo; questo è quello che ci trasmette l’eseguire questa avanguardia. I Coil non sono di certo qualcosa di immaginabile o di scontato, ciò è reso chiaro già dal progetto Zos Kia.

Qui, nel 1985, troviamo “Panic” e la cover personalissima di “Tainted Love”, doverosamente ricordando così “Slur” e Marc (Almond). La copertina scalfita a grafite dona mistero e affascinante eleganza, elementi sempre presenti nell’immaginario del duo.

“Panic” ha una struttura molto più elaborata e complessa rispetto alla versione presente in “Scatology”, impressionante esordio con ospiti eccelsi, la streghetta bionda dei Virgin Prunes in primis! Continue variazioni e sferzate orientali convivono con ideali occulti e sacralità.

Le sontuose trombe, anticipatrici dei Clock DVA di “Buried Dreams”, e i tempi dispari nervosi simboleggiano l’originalità e la lungimiranza. La ricetta Balance / Christopherson sembra funzionare a meraviglia, nessuno può arrestare l’attacco del loro flusso interiore.

Anima che si mostra nuda nella cover sinfonica di “Tainted Love”, ottimo esempio di lirismo e pathos, matrimonio che si farà strada negli anni Novanta.

Spirito e mente sono due grandi soli nell’universo Coil.

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