Negli anni di completa rimasticazione new-wave e rigurgiti synth-pop, i nostri, un gioco luminoso di specchi riflette una luce intermittente sui muri scorticati di New York. E' il bagliore del mantra plastico di 'Cebe And Me', dei synth fluorescenti di 'Life Magazine' e 'I.C.D.K', dei beat altezzosi di 'The Laurels Of Erotomania', dei strascichi electro-dark di 'Youth And Lust', i quali unitamente confluiscono in un prisma sfaccettato di colori che sa tanto di lenzuola fredde e materassi macchiati. E' il bagliore romantico dei Cold Cave da Philadelphia (Manhattan per adozione), un progetto sperimentale di elettronica pitturata di dark wave per palati lo-fi che, a metà strada tra nichilismo e romanticismo, ti porta a frugare fra i suoni rimestati di cantine abbandonate e vecchi garage riadattati. Si sa, l'America attualmente pullula di band come queste ma altrettante poche riescono a farci dimenticare il mondo fuori inchiodandoci sul pavimento di una sporca e sverniciata stanza costringendoci a ballare la wave elettrificata di questo 'Love Comes Close'; sudati, in religioso silenzio, a testa bassa, come se fossero appena arrivati gli anni 80.

Sdruciti, sintetici, cupi e disadattati come dei Joy Division del ventunesimo secolo, dei morbidi Clan Of Xymox dei giorni nostri, i Cold Cave riadattano un suono stuprato da anni di paillettes e sintetizzatori contestualizzandolo in un'era, la nostra, digitale e arida.... A volte deviando verso l'analogicità di band come i primi Depeche Mode ed Erasure ('Love Comes Close' e 'The Trees Grew Emotions And Died'), altre volte ammiccando ambiguamente al lato più dark degli eighties ('Heaven Was Full', 'Hello Rats'). Merito del timbro baritonale e della mente enigmatica del loro leader Wes Eisold (già in band hardcore-punk come Some Girls e Give Up The Ghost), dei sintetizzatori in loop di Caralee Mc Elroy (ex Xiu-Xiu) o semplicemente della manciata di hit decadenti e poppeggianti che sfoderano in questo loro primo Lp. Nove pezzi per 31 minuti di perfetto elettro-pop: artificiale come neon discontinui, elettrizzante come i migliori riempipista e con l'unico inappagante difetto di durare davvero troppo poco.


  • voodoomiles
    20 feb 10
    Recensione: Opera:
    Lenzuola fredde e materassi macchiati? Un telo gommato o un pannolone nell'ospizio dove si ascolta tanta musica non si usa? Peccato il formato del cd; in vinile più adatto per il frisbee: così socializzano i pazienti. E basta citare ad ogni velo d'oscurità i Joy Division!
  • Recensione: Opera:
    Contrariamente ai Joy Division che non m'hanno mai granchè entusiasmato e ai multiformi Clan Of Xymox che reputo globalmente trascurabili, la Sua DePagina mì fù moderatamente aggradita. Anzichènò. Au revoir.
  • Saputello
    20 feb 10
    Recensione: Opera:
    La recensione lo descrive bene, però a me ha fatto vomitare, non riuscivo manco ad arrivare alla fine del disco: rigurgiti new wave nella loro accezione più negativa.
  • Saputello
    20 feb 10
    Recensione: Opera:
    I voti.
  • Targetski
    20 feb 10
    Recensione: Opera:
    Bellissima Vivis: descrizione del disco perfetta. Il dischello medesimo, però, non mi entusiasma proprio per nulla, al di là di qualche pezzone: "Love comes close" (cioè una specie di rifacimento di "Your silent face" dei New Order), "Life magazine" e "Youth and lust". Il resto mi annoia.
  • azzo
    20 feb 10
    Recensione: Opera:
    Eccomi! Oh, è sempre quella: bella pagina per un disco che non conosco. Li provo, ma se hanno ragione Saputello e Voodomiles Ti do in pasto ai leoni. Ti rispondo di là, con calma, non troppa. Bye!
  • kosmogabri
    20 feb 10
    Recensione: Opera:
    Io sinceramente di quest'ondata preferisco i Blank Dogs, ma nemmeno tanto. Bella pagina, ciao Vivis.
  • Purpulan
    21 feb 10
    Recensione: Opera:
    Non per fare il "pignoletto" (manco il vino) ma okkio Kosmo, che qui rischi la figura del Punny con "Shackleton": i "Blank Dogs" pare siano una "one man band" con tanto di titolare mascherato (stile "Kode9", ma solo per la bautta). Su questi, che dire?! Consultare la classifica a mia redazione (ingenerosa) dei dischi che più m'han fatto "sPorcare" (leggasi: tirar Porchi e perder tempo) nel 2009 per eventuali conferme e sganasciate (a me rivolte ; ). Dominick Fernow m'ha rotto le bolas, ma se i suoi contributi in ambito "easy" son di siffatta specie, meglio continui con l'"Harsh Noise", almeno c'è e non ci fa. Bella rece, sebbene mal nata... Si posson trattare anche gli aborti con gran stile ("Evviva Satana!" Cit.).
  • kosmogabri
    21 feb 10
    Recensione: Opera:
    ah ok grazie, mai approfondito, sono (ops, è) passato di sguiscio nel mio hard disk, e appunto, ma anche no.
  • kosmogabri
    21 feb 10
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    madunna, la tua classifica dei peggiori :D vado a commentarla!
  • therealramona
    21 feb 10
    Recensione: Opera:
    sempre molto convincente il tuo modo di scrivere di dischi. questo qua lo devo evitare come la peste! abbiamo una compatibilità musicale bassissima :D
  • kosmogabri
    21 feb 10
    Recensione: Opera:
    ah ecco adesso ricordo perché non l'ho approfondito! Il mio commento sulla rece di popolitaliano su blank dogs spiega tutto. (solo a me)
  • Rooftrampler92
    21 feb 10
    Recensione: Opera:
    A me st'album piace perchè è sfacciatamente revival. E come se mi stessero pigliando per il culo.
  • Rooftrampler92
    21 feb 10
    Recensione: Opera:
    3,5.
  • blechtrommel
    21 feb 10
    Recensione: Opera:
    Di solito tutti i tuoi consigli si rivelano spesso positivi, stavolta però non mi ispira molto, il disco. Che devo fa?;)
  • Purpulan
    21 feb 10
    Recensione: Opera:
    @ Kosmo: ehm, veramente non so se Omar-S faccia al caso tuo, molto "Detroit sound" old-school, cassa dritta e gonfia + syntherie ed oascillazioni analogiche, etc. O lo ami o lo odi a pelle (credo tra l'altro che con Villalobos sia l'unico megalomane ad aver compilato un Fabric con materiale completamente autografo). Mentre, visto che mi chiedevi pure di Carl Craig in passato, il suo Fabric (#25) può essere un dischello interessante (ma qui sono tutti suoi mix di materiale altrui).
  • Vivis
    21 feb 10
    Recensione: Opera:
    Ciao ragazzi grazie per essere passati...insomma vi ha fatto cagare chi più chi meno. A me tutto quello che puzza di sinth e revaival 80 un po scazzone e dall'aria malandata generalmente mi attira a volte delude altre piace ma come dice Target volenti o nolenti qua sopra ci sono 3 4 pezzi che gasano non poco..un abbraccio a tutti!

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