Finalmente è uscito! (diranno i fans e io sono uno tra questi); che palle ancora una volta un disco noioso ed effeminato (diranno gli amanti del duro rock). Chi tra questi abbia ragione è difficile dirlo anche perché la stessa critica si è spaccata in due: i giornali inglesi hanno osannato il disco mentre il New York Times ha definito i Coldplay "il gruppo più insopportabile degli ultimi dieci anni".
Si è parlato tanto, forse troppo, di questo cd e secondo molti il peso della responsabilità che gravava sul gruppo si è fatto sentire nella realizzazione del cd che ne è risultato troppo appesantito.
La mia opinione invece è che X & Y non può definirsi certo un capolavoro ma è un gran bel disco. Il sound è rimasto intatto, la voce di Chris Martin è melodica come al solito e il risultato finale non si distacca dai lavori precedenti. Probabilmente tra i tre questo si meriterebbe una medaglia di bronzo, ma si sa, i lavori dei Coldplay hanno bisogno di un lungo ascolto prima di essere giudicati.
L'album ci regala a mio avviso varie perle: Square One e Low sono le tracce più rock e forse quelle che meglio definiscono il nuovo sound dei Coldplay; What If, X & Y e The Hardest Part sono semplicemente splendide; Fix You è forse la traccia migliore del disco e la Ghost Track è una lieta sorpresa (dedicata a Johnny Cash).
Insomma X & Y è il degno erede di A Rush of Blood to the Head e soprattutto è un album tipicamente Coldplay e poi come ironicamente ha sottolineato Chris Martin in una recente intervista ad Mtv:"It's not Shit!"
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