Si tratta di depressive black metal. Atmosfere di archi, sopra una voce che squarcia, e sinfonie che rimandano a boschi norvegesi, a fiordi e foreste di conifere. Il tutto ovviamente di notte ovvio, perchè il giorno è malsano e pieno di ansia, il giorno è la nostra morte, la morte dei diversi, dei problematici dei non uomini. Queste sono le sensazioni che mi giungono ascoltando il disco, una menzione merita l'ultima delle tracce dell' ep, lo sprofondamento confortante nel pozzo del fantasma, che resta ad invecchiare e marcire per l'eternità, come da titolo. La gioia del black metal depressivo viene dall' ascolto del suono dell' infinità dell' eterna morte, dove non v' è tristezza ma solo sollievo, dalle pene orribili che la vita impone, mentre il death è l'atto della morte violenta, descritto e reso in musica, il black è il divenire atmosfere lugubri e paesaggi notturni. E' il tutto è molto simile ad una liturgia cristiana.
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