Come descrivere Odio Pieno, il primo album ufficiale della Taverna Ottavo Colle al completo, del Rome Zoo, Del Funkunknown (aka Fà Un Cannon), dei Funkadelici quattro, dei Tre Cafoni più Fat Bobba?
Ignoranza, arroganza, vanità, maleducazione, luoghi comuni e frasi senza senso, applicate ad una tecnica ed una conoscenza della produzione sonora prossime allo zero.
Nessuna innovazione, niente che non fosse già stato fatto, solo un rimescolare dei soliti clichè, delle solite cose che allo zoo di Brklen si vedono ormai da venticinque anni.
Monotono, lento.
Tutto questo è Odio Pieno, che come avrete di certo capito, è uno dei miei cd preferiti.
Evitiamo di parlare di caposaldo, di capolavoro assoluto nel suo genere, di impronta indelebile lasciata nella scena italiana, di enorme perla di Funkarap 'merecani compresi, evitiamo.
Grezzo, ruvido, cafone, "ignorantemente saggio", questo è il funk proveniente dar pincio della metà dei novanta, questo è il suono che muoveva le masse, (ehccazzo se le muoveva le masse) questo è il suono del fomento. Se cercate la finezza stilistica, se cercate la Ferrari & lo champagne, 'nnatevene a pijà dù mazzi demmerda, qui nuncenestà. Questo è il livello ultimo di comunicazione, o se vogliamo il primo, comunque è un estremo, che sia punto finale o punto di partenza. Ice One La Beffa & Il Danno, di scrausi sopra il colle, vai tranquillo che non ce ne stanno.
Che si parli del senso della vita, che si parli di politica, che si parli degli sbirri, o che si canti tanto pè cantà, il livello è sempre quello, terra terra. Un siluro.
Un siluro non fa scena, un siluro non fa clamore, un siluro va dritto qualunque cosa accada, ma quando ti accorgi che ti ha colpito, ce l'hai già bello dritto dritto nel culo.
Il gusto è sempre lo stesso, e forse è per questo, che preferisci il Colle Der Fomento al resto.
Una volta lessi (no, non il cane, "io lessi" ; no, non "io cane", io... vabèh stìcazzi) che per farsi capire nella società moderna basterebbe solo il 20% dei vocaboli contenuti nel vocabolario italiano, ho idea che chi affermò questo sia un fan dell'ottavo colle. Se il beat è grasso ed il basso zocca, se il microfono è caldo e la folla sbrocca, allora stai a sentì er colle, nuncesòcazzi.
Passiamo le giornate ad infiocchettare concetti e pensieri con così tante belle parole ricercate e profumose di primavera, che più che è un pensiero sembra un regalo di natale; Prima di dire la nostra scandagliamo accuratamente il terreno su cui conversiamo per paura di generare polemiche, cerchiamo sempre di mitigare e di addolcire tutto. Eccheccazzo, per una volta, diciamo le cose come stanno, papale papale, carbonara & vino, se te devo mannà affanculo, te manno affanculo, e te lo faccio capì, nun ce ggiro 'ntorno.
La stessa differenza che corre fra un "Mi spiace, non concordo con le tue affermazioni, anche se condivisibili" e "Aòh ma checcazzo stai addì vedi d'annattene affanculo", è la stessa differenza che corre fra un cantautore italiano che parla della sua realtà giornaliera ed l'ottavo colle, anche se parla delle stesse cose.
Se non vi aggrada, le possibilità sono due. Una è che non avete il pelo nello stomaco per reggere i cazzotti verbali del colle.
La seconda invece, la spiega bene il Danno.
Vorresti fare come me, ma sai,
non ce la fai.
Volevi dei Problemi?
Ora problemi avrai.
Sai che non ci stò cò la testa e sai che sono er folle,
ma a te te rode perchè sai che IO stò sopra ar colle.
L'amore può essere più grande o meno, come l'amicizia, come la gratitudine ed il resto dei sentimenti. Ma l'odio no, l'odio è il sentimento più puro, quando odi, lo fai bene, non ci sono mezzi termini. Odio Pieno, giù dall'elfo scuro.
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