Combichrist è uno dei molteplici side project dello scandinavo Andy LaPlegua già voce dei norvegesi Icon Of Coil e che dai primi anni del 2000 infesta i dancefloors di mezzo pianeta con 'L' aggressive-tecno' che va proponendo. Andy inizia l'avventura Combichrist con il mediocre e duro 'The Joy Of Gunz' e proseguendo con l'EP in limited edition 'Kiss The Blade' e 'Sex Drogen Und Industrial' molto potente e riempi pista, inquadra la strada più ovvia e adatta da percorrere con il suo nuovo progetto: quella più ballabile, più danzante, più oscura, più Combichrist. Così, per la sempre presente tedesca Out Of Line e l'americana Metropolis Records, lebel dei grandi dell'Ebm americana, nella primavera del 2005 esce il secondo full-lenght della 'band nordica' che ha preso il nome da una vecchia fanzine hardcore di LaPlegua dei primi anni '90, "Every Body Hates You".

Due dischi. 120 minuti di martellamenti compulsivi e immersioni liquide. Sesso e sudore misto a gomma bruciata nell'aria e nei dancefloors da riempire di mezza Europa.

L'idea: è quella che si era insinuata nella mente schizzata di LaPlague già dal riuscitissimo 'Sex Drogen Und Industrial' quindi. Basi ferrose, bassi cupi, ritmi assillanti, frustate deflagranti nel più tipico stile Ebm old-school disciolti in una forte dose di elettronica bella varia. Da quella malata più 'fighetta e ripulita' di 'God Bless', 'This Shit Will Fuck You Up' e 'Happy Fucking Bithday' a quella robotica di 'Like To Thank My Buddies', da quella ossessiva e danzereccia di 'Enjoy The Abuse' e 'Today I Woke To The Rain Of Blood' a quella delle sperimentazioni campionate in chiave dark-ambient di tutto il secondo disco. 2° cd che appare, quindi, come una sorta di inabissamento acquatico dopo le sfuriate a colpi di rasoi della prima ora di follia e ballo.

La formula: bassi sferraglianti, distorsioni sgretolate, testi indigesti per un sound elettro-industrial dei più riusciti, dei più coinvolgenti in pista. 'Blut Royale' e 'This Is My Rifle' parlano da sole per tutte: trascinante quasi come i grandi pezzacci dei KMFDM la prima, tribale e oscura la seconda. Si lasciano invece 'chiacchierare', deflagrando nelle orecchie, le dissacranti 'Lying Sack Of Shit' terribile e dura nella 'lirica' quanto nel sound apocalitticamente Ebm e la vertiginosamente sessuale 'This Shit Will Fuck You Up'. Puro piacere fisico.

Nota negativa l'eccessiva lunghezza dell'album che, appesantito dal secondo cd troppo sperimentale ripetitivo e minimale ('Wreckage'; 'Rubber Toy'; 'Below'), fa perdere compatezza e ruvidezza ad un prodotto TBM (Techno Body Music) che sà già da solo di festini, oscure presenze e stravizi. Godetevi la festa. E' appena cominciata.

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