Ve lo immaginate Tom Araya che canta "South Of Heaven" con una ghirlanda al collo e col gonnelino di paglia? Accompagnato da un ukulele suonato da Angus Young. Lemmy intanto ci da dentro col contrabbasso. Tutto ciò mentre Kerry King apre le noci di cocco in riva al mare, creando simpatiche scodelle dove versare la Piña Colada da bere con l'amico(?) Dave Mustaine. Bruce Dickinson invece propizia un superjointritual, coadiuvato da Sua Maestà Satana In Personam Dave Lombardo, comodamente cullato da un'amaca, all'ombra di enormi palme. Ozzy gironzola nudo alla ricerca di qualche pipistrello. C'è anche tanta altra gente alla festa in spiaggia... tanta bella gente.

Questo è "Tropical Steel" (2008), primo cd ufficiale dei Combo De La Muerte, dopo l'ep 7'' d'esordio "La Malediciòn Del Combo" del 2006. Loro invece sono i Combo De La Muerte, gruppo eterogeneo composto da 8 musicisti divisi tra Cuba, Italia e Germania. Definiscono il loro genere Voodoo Latin Jazz. Per quanto mi riguarda, considero loro un gruppo di abili musicisti. Odio le definizioni classiche dei generi, figuriamoci se riuscissi a spiegarvi il Voodoo Latin Jazz. Naaa! Posso, al massimo, solo garantirvi che la base del loro sound è il Fusion/Latin Jazz.

L'album comprende 19 tracce più una bonus track ("You Suffer", dei Napalm Death), e spazia dal Trash Slayero-Megadeathiano all' Heavy Metal di gruppi come gli Iron, AC/DC, Black Sabbath y otros non meno blasonati. Una rassegna all'insegna del metal in varie sfumature, fino a quelle più estreme rappresentate dai Death e dai Dismember. Gli altri gruppi li lascio alla vostra curiosità, altrimenti che gusto c'è! In totale 15 cover plus 5 loro produzioni (4 delle quali dalla durata brevissima).

Un album quindi che si colloca in uno strano limbo citazionistico ed indefinibile. Un album originale, non da lodare solamente per la scelta delle cover o dei gruppi, ma neanche da deprecare per via dei numerosi (o totali?!?) stravolgimenti rispetto alle tracce originali. Un album che scorre via tranquillo dall'inizio alla fine, con alcuni momenti un po' in sordina ed altri invece piuttosto piacevoli e degni di riascolto. Un album molto particolare che saprà farsi odiare da parecchi (astenersi mentalità chiuse e unidirezionali) ma che saprà anche conquistare la stima di tutti coloro i quali riusciranno ad ascoltarlo per quello che veramente è: un progetto che va al di la delle tracce originali. Degno di nota il video di "South Of Heaven".

Se vi piace la buona musica, ben eseguita da 8 bravi musicisti, questo disco potrà diventare un ottimo alleato di tutte quelle situazioni nelle quali un buon sottofondo risulta indispensabile ai fini della serata.

Se invece cercate qualcosa di simile ai gruppi sopra citati, lasciate perdere. Perdereste tempo e basta! Questo disco richiede una buona dose d'EMPATIA.

Il mio consiglio è quello di ascoltarlo almeno una volta, senza leggere i titoli delle canzoni e i rispettivi gruppi (dubito seriamente che qualcuno riesca a capire autore e titolo di ogni traccia al primo ascolto). Consiglio aperto a tutti. Poi toccherà al "de gustibus non disputandum est" fare il resto!

La festa è aperta a tutti...

 

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