Più volte ho espresso la mia gratitudine all'etichetta discografica inglese "Earache"; grazie alle sue molteplici pubblicazioni sono entrato in possesso di una infinita serie di dischi Death Metal e Grindcore. Nel 2015 la label ha finalmente deciso di ristampare l'esordio dei Confessor: ho subito approfittato dell'evento, riuscendo a colmare una lacuna che in pratica mi perseguitava dal momento della sua uscita, avvenuta nel lontanissimo 1991.
Si formano a Raleigh nella Carolina del Nord (medesimo luogo di provenienza dei Corrosion Of Conformity) nel 1986 e dopo una serie di promettenti demo giungono all'esordio sulla lunga distanza. Un qualcosa di mai udito prima anche in ambito estremo; Death-Doom spiazzante, contorto ed atipico. Due sono le caratteristiche fondamentali del loro complicato sound: in primis la voce sconvolgente di Scott Jeffreys. Un prisma cristallino di note acutissime, fuori da ogni logica; prendo come riferimento Chris Cornell nei primi dischi dei Soundgarden. Ma Scott si spinge ancora oltre: un alienante lamento schizofrenico malatissimo.
Arriviamo al secondo tratto distintivo dei Confessor; il drumming senza paragoni di Steve Shelton. Ritmiche spezzate, incessanti cambi di ritmo, sempre su basi lente ed in qualche modo "fratturate" e stratificate. In totale e dinamico controllo. Pazzesco. Il tutto corroborato dal lavoro delle due chitarre molto vicine ai Carcass di "Necroticism - Descanting the Insalubrious", anch'esso pubblicato nel 1991.
Una quarantina di minuti per nove singoli brani; come dei Meshuggah, prima dei Meshuggah ed anche meglio dei Meshuggah. Con un evidentissimo retaggio Doom che li spinge dalle parti dei divini Candlemass e Trouble. Il "trip" uditivo viene inaugurato da "Alone" e si conclude con la funebre "Suffer" (un programma di intenti già dal titolo!!). Un percorso uditivo non facile, insidioso, anche ostile. Non ebbero molta fortuna a livello di vendite; davvero troppo avanti la loro proposta negli anni novanta.
Il destino dei grandi e quello, alle volte, di essere incompresi.
Scritta in questo plumbeo pomeriggio, appena ricevuta la notizia della conclusione di carriera di un'altra band estrema di quegli anni: i Bolt Thrower...WAR MASTER...
Ad Maiora.
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