Tramontati i CCCP, uno dei pochissimi gruppi originali a emergere nell'Italia anni '80, nel 1993 gli stessi membri del "Punk filo-sovietico" danno vita ad un nuovo progetto.

È il Consorzio Suonatori Indipendenti, che schiera l'imponente figura di Giovanni Lindo Ferretti, l'audace chitarrismo di Massimo Zamboni, Giorgio Canali (chitarra), Gianni Maroccolo (basso), Francesco Magnelli (tastiere) e Ginevra Di Marco alla seconda voce.

Responsabili di una musica d'autore incentrata su scenari ben delineati, in 'Linea Gotica' i CSI riescono a costruire vigorose sonorità dall'aria scarnificata, raccolta, quasi solenne, particolarmente segnate dall'uso limitato della batteria (suonata da Marco Parente) e dal canto ora "in quiete", ora espressivo di Ferretti.

Registrato nella Val d'Orcia toscana, 'Linea Gotica' è un album specchio del suo tempo, ancorato in contesti storici differenti ma complementari, come le sue melodie autentiche che intraprendono un viaggio iniziatico nella devastazione dell'ex Jugoslavia, passando per l'Italia del secondo conflitto mondiale, attraverso i richiami alla poesia di Beppe Fenoglio e Pier Paolo Pasolini.

Un viaggio che ha il suo avvio nell'incedere forte ed epico di Cupe Vampe, brano simbolo dei CSI dove al primo ascolto rimangono impresse le liriche amare di Ferretti, i violini stridenti e l'assolo al vetriolo di Massimo Zamboni nel finale, che pare voglia simulare il rogo nella biblioteca di Sarajevo, millenni cartacei perduti per sempre; Millenni come la canzone più furiosa che prende le distanze da un Dio non riconosciuto, semplicemente uguale a tutti noi. Sogni e Sintomi colpisce per il lento crepitare di una melodia ipnotica, retta dal cupo basso di Maroccolo con Ferretti che sussurra le sue preoccupazioni per un mondo fatto solo di finzioni, senza neanche più sogni da immaginare. E Ti Vengo a Cercare, è la rilettura del famoso brano di Franco Battiato: il Consorzio rende più malata l'atmosfera, complice le chitarre straziate e intrecciate di Zamboni e Canali, una certa aria decadente nella struttura e un cameo dello stesso Battiato nel verso finale.

Nella title track, viene rievocato in maniera precisa il mito della Resistenza; L'Ora delle Tentazioni e Io e Tancredi, sono i brani più fascinosi che portano al finale di Irata, emozionante per il canto sempre più profondo di Ferretti, i sospiri avvolgenti di Ginevra Di Marco e il crescendo armonico esibito con la solita, straordinaria naturalezza.

Pochi dischi italiani sono così veri e intensi come 'Linea Gotica', e se ancora non lo avete nella vostra collezione, è proprio il caso di approfittarne.

Carico i commenti...  con calma