Il DIY colpisce ancora. 

Do It Yourself. Non Indie però.Oggi il termine Indie non ha più senso, causerebbe fraintendimenti. Perché durante la prima metà degli anni 2000 ci si è convinti che la cosa stesse a indicare un genere specifico, prodotto o quantomeno distributo dalla EMI o dalla SONY.Oggi è sopravvissuto il DIY, il DIY è l'Indie ma l'Indie non è il DIY.

L'era digitale ha sdoganato il DIY  oltre i confini che poteva avere prima, quindi sotto di autoproduzione, download gratuiti di album ed EPs, tour piccoli ed intensi invece che interminabili serie di concerti in stadi pieni intorno al mondo con biglietti a prezzi stellari, fans pochi ma buoni, tutto come è sempre stato se fatta eccezione per il capitolo download. Un punto importante. Negli ultimi anni la cosa è fiorita nella scena Punk/Hardcore/Screamo/Emo europea e non solo.

Punto. Pare che il punto sia importante nel nome di questa band. Sarà che c'è un caso di omonimia e quel punto è la differenza, boh. Comunque i Continents. vengono dalla Germania, si potrebbero attribuire loro diverse etichette, indico quelle scritte in fondo alla pagina di Bandcamp dei loro 3 ep: Melodic Hardcore, Post-Hardcore, Screamo. Nulla di nuovo. Però dopo l'intro, il gruppo non aggredisce, quello che sentiamo non è l'equivalente in musica dell' un attacco all' arma bianca  che facilmente ci si potrebbe aspettare ma un lamento fatto di grida disperate incredibilmente vicine e normali. Normali , sì perché, ogni elemento qui, dalle chitarre rabbiose ma fragili, alle aperture melodiche pallidamente luminose, a quella voce incontrollata che ci racconta gridando a pieni polmoni di realtà vissute, incubi, sorrisi, ferite, pensieri e paure è umano, al nostro stesso livello e ci ricorda di esserlo. La penna che ha scritto questi testi in inglese è stata impugnata da una mano sincera, di qualcuno che si fa domande simili, riceve le stesse vacillanti risposte e condivide dolori e speranze con chi leggerà ciò che ha scritto. Come  una sorta di La Dispute europei. 

"The lies we believed about love,

 the blood we draw for a taste of sin

 the faith we put in constructs

 the tears we shed for abstraction

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