Cosa si intende per forza narrativa? Io la identifico con la capacità dello scrittore di catturare il lettore e imprigionarlo nel mondo e nella storia che sta raccontando. Se la mia definizione è giusta nessuno oggi ha la forza narrativa di Corman McCarthy e "La Strada" ne è l'esempio più fulgido nella sua straordinaria bibliografia.

Cos'è che l'uomo teme più di ogni altra cosa? L'ignoto... Quello che abbiamo sempre temuto di più sono quelle cose di cui non sappiamo fornire una spiegazione e che, proprio per questo, non siamo in grado di affrontare. Nel romanzo in questione McCarthy ci catapulta in un mondo buio, grigio, segnato da qualche evento apocalittico di cui non ci dice nulla, in cose come la realtà quotidiana (come noi la conosciamo), la speranza in un futuro migliore e i ricordi del proprio passato sono state brutalmente spazzate via.

Il mondo di McCarthy è una landa desolata ricoperta di cenere in cui i continui incendi non si sono limitati a distruggere la civiltà come noi la conosciamo, ma hanno ribaltato i valori di questa civiltà portandone alla luce gli aspetti più terribili (brutalità, violenza, cannibalismo, ecc...) e trasformandoli in "normalità quotidiana". Noi viviamo questo "non-mondo" attraverso gli occhi e le vicende di uomo e di un bambino, padre e figlio, personaggi senza nome, aspetto che contribuisce a farci immedesimare in loro. Attraverso gli occhi dell'uomo assistiamo impotenti (come lui, in fondo) al momento in cui la donna (madre del bambino) perde la speranza nell'attimo stesso in cui partorisce e, pochi anni dopo, decide di mettere fine alla prigionia che la costringe in casa propria, semplicemente andando fuori e scomparendo nel buio.

L'uomo decide di tentare un viaggio disperato verso sud, e cioè verso un luogo che rappresenta l'unica speranza rimasta, speranza di una vita migliore e di qualche raggio di sole, che da anni non si vede spuntare da un cielo eternamente grigio. "Credo sia ottobre, non saprei dire l'anno. Da anni non tengo più un calendario..." sono le parole dell'uomo per spiegare il senso di desolazione che pervade la loro vita. Questo è uno dei punti di forza dello stile di McCarthy: chiarire in poche semplici parole una situazione lunga una vita, con uno stile crudo, conciso ed efficace. Tale stile pervade tutto il libro, rendendolo scorrevole, appassionante e sorprendente, fino al drammatico epilogo delle vicende di un padre che ormai vive soltanto per il figlio, che in alcune situazioni diverrà la coscienza di suo padre, il cui unico scopo è preparare il bambino al momento in cui lui non ci sarà più.

In sintesi, McCarthy ci fa capire a che cosa possa arrivare un padre per proteggere la vita del proprio figlio e quanto un figlio possa crescere arrivando a salvare la coscienza del proprio padre, riportandolo a valori che egli credeva ormai perduti...

Il capolavoro assoluto di quello che è, secondo me, il più grande autore moderno, capace di catturare e imbrigliare le emozioni del lettore facendo in modo che quest'ultimo recepisca un semplice messaggio: non bisogna mai, anche nei momenti più duri, abbandonare la speranza, se non per noi stessi per le persone che ci sono accanto, che dentro di loro porteranno sempre una parte di noi e di ciò che abbiamo voluto donargli.  

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