Questo libro mi capitò tra le mani quasi per caso. Girovagavo tra gli scaffali di una libreria alla ricerca di un libro da consumare, quando dopo averne presi diversi in mano mi imbattei in un libro dalla copertina bianca. C'era una lupa e una enorme distesa bianca sullo sfondo. Non conoscevo l'autore del libro, ed ero in generale molto prevenuto sulla letteratura americana contemporanea, facilona e un po commercialotta. Tuttavia la recensione sul retro del libro (pubblicato da Einaudi) parlava dell'autore del libro come del nuovo Melville e definiva il libro un "miracolo in prosa". Mah, mi sono detto tra me e me, proviamoci! Mai come in quella occasione il mio intuito non aveva sbagliato: "Oltre il confine" è un libro straordinario, un vero gioiello.
Attraverso le vicende di Billy, il giovanissimo cavaliere errabondo che lascia la propria casa a soli 17 anni per riaccompagnare una lupa che stava razziando il bestiame di famiglia ed era stata azzoppata in una trappola, sulle sue montagne in Messico. L'autore descrive un mondo a metà tra la sua immaginazione e la realtà. Un mondo, a cavallo tra Stati Uniti e Messico che si dipana tra montagne innevate, enormi distese, laghi di sale, boschi di banditi, personaggi epici e una dimensione temporale sospesa tra l'atemporalità e una ricerca, quella del giovane Billy e del fratello Boyd, che non ha un fine se non la ricerca stessa. Stupende sono le descrizioni dei paesaggi al calar del sole come all'alba, e splendide soprattutto le descrizioni dei personaggi epici che si intrecciano sul cammino dei due giovani fratelli: la lupa, un vecchio eremita, un bandito filosofo, un cieco. Nel libro, tranne la parte centrale che è la meno coinvolgente del libro, non c'è una riga fuori posto, o una sola parte banale. Si beve tutto di un fiato. Le storie narrate sono quasi tutte drammatiche, ma la narrazione non è mai pietosa o sentimentale, anzi vi è in essa quel pizzico di cinismo che a volte rende un fatto un mito, un personaggio una leggenda.
La cosa che più mi ha affascinato del libro è senza altro la sospensione del tempo e spesso dei sentimenti che vi è in esso. Il lettore precipita nel mondo e nell'immaginazione di questo scrittore come in una voragine, iniziando un viaggio che lo porterà in un luogo metafisico e senza tempo dove tutto è mito e nulla è banale.
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