Sfondo nero. Una mitra papale con la figura di un teschio celata tra i preziosi ricami dorati e altri due piccoli teschi bronzei applicati sulle infule.
"Papa Satana I" è il titolo di questo disco misterioso e aggiunge tutto e niente all'idea che ci si può fare del contenuto.
Di fatto Corpus Demoni sembra essere un esordiente side-project di qualche probabile artista già noto, perché lo spessore inventivo e l'originalità del sound e delle atmosfere indicano una mano capace. Tuttavia, questo lavoro rappresenta qualcosa di avulso da tutto, indefinibile nel genere e nello stile anche a dispetto delle connotazioni mistiche ed esoteriche della copertina. E dietro la denominazione Corpus Demoni è assai difficile capire chi potrebbe esserci.
A me questa pare comunque una questione secondaria. Di fatto "Papa Satana I" mi ha colpito per la musica, aldilà dei riferimenti (forse) provocatori e sicuramente non più satanisti di quelli di tanti gruppi più o meno patetici.
Se dovessi collocare questo suono, lo etichetterei apocalyptic-ambient. Abissi profondi che possono essere quelli di altre dimensioni o del subconscio onirico; manipolazioni ancestrali di musica classica, con echi di organo liturgico e strane orchestre defunte; vibrazioni ai limiti del subsonico che quasi certamente sono lì apposta a solleticare il cervello e i visceri. Tanto che dopo un primo ascolto che lascia perplessi, viene voglia di farne altri e ti ritrovi catapultato altrove, con addosso un misto di disagio e di seduzione... insomma, questa musica è una specie di droga sonora che poi ti condiziona nel sonno e ti gira in testa quando meno te lo aspetti.
E allora forse cominci a chiederti se non ci sia qualcosa di più che solo musica di nicchia... e se quel riferimento a Satana non sia qualcosa di più che una provocazione filosofica o teologica. Se proprio devo sposare la tesi che esiste la "musica satanica", direi che è questa. Così lontana dal metal urlato e omologato, ma anche dalle correnti sperimentali di certa elettronica e di certo folk.
Nota editoriale: copertina estremamente scarna; nessuna label o editore che sia; credits pressoché inesistenti... però titoli dei quattro brani ermetici e sostanzialmente incomprensibili.
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