Che il 2008 sia il nuovo 1996 è chiaro: stanno ritornando sulla scena praticamente i maggiori esponenti della poetica trip hop (Portishead, Tricky, Leila, a breve anche i Massive Attack). Nel 2008 è anche uscito l'esordio di una ragazza che se gli anni del trip hop non li ha vissuti sulla propria pelle, certamente per lei sono stati almeno più che un'ispirazione. Conosciuta soprattutto per la sua famosa apparizione su "Vulnerable" di Tricky, la giovane cantautrice romana, ha pubblicato proprio questo mese "Sonic Diary", il suo primo album.
Due anni prima, però, era già apparsa sul mercato discografico con un altro lavoro che porta il suo nome: l'EP "ZerOKilled". Cinque brani che racchiudono l'essenza di un'artista dall'alone misterioso e sensuale.
Le danze di questo piccolo, grande CD si aprono con "Looking For A Protestation" e già pervade la nostalgia: i fantasmi bristoliani sono all'agguato in una canzone tra il rock femminista i beats più ovattati. Il pennello magico di Costanza traccia linee musicali ben definite: così minimali, eppure così ricche, che non rendono indifferente l'ascoltatore.
La voce è quasi sempre flebile, dolce, ma comunque emozionante.
Il capolavoro dell'EP si ritrova senza dubbio in "Burqa", splendida ballata, un acquarello di suoni sommessi e sepolcrali. La rabbia della cantautrice contro lo sfruttamento delle donne è vivo attraverso il suo lungo e dolce sospiro, che si iberna nel fantasmatico ritornello: una frase dura che entra nel cervello come un ago.
Il suono è ovattato, ma anche denso, con i beats improvvisi che penetrano il cuore, sfociando nella rabbia sonora di "All The Girls Get Together And Rule", canzone divertente e sincopata. Voce distorta nel ritrornello, beats velocizzati, taglio techno-punk. Costanza sfodera gli artigli in un pezzo in cui la cattiveria regna su tutto e se il testo lascia a desiderare (la solita rivoluzione femminile), si apprezza almeno il suono di questa grande canzone, che di bristoliano non ha assolutamente nulla.
Se la traccia precedente era un cambiamento di rotta dal trip hop, anche quella successiva cerca di togliersi l'etichetta di Bristol-Sound con "Soldier Baby", ballata acustica in punta di piedi. Un violoncello accarezza le corde della chitarra acustica, mentre la ragazza intona una melodia davvero invidiabile. Sembra quasi la cover di un pezzo di Lou Reed e ce ne si innamora.
"I've Been Waiting For You" è la caduta nell'abisso trip hop. La nostra rifà la sua voce sulle monocorde di Beth Gibbons, cercando un taglio jazzy su suoni minimali e struggenti. L'anima della canzone sembra provenire direttamente dal 1996: malinconica, sensuale, dolente.
Quando il disco finisce, ne vuoi ancora. Nonostante non contenga invenzioni musicali o avanguardismi degni di nota, "ZerOKilled" é un EP di tutto rispetto, che merita di essere ripescato, almeno giustamente per l'uscita di "Sonic Diary", un nuovo capolavoro.
Brava e bella.
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